1816 An de la fam: tutte le stranezze dell'anno senza estate

L'eruzione del vulcano Tambora in Indonesia: con il clima l'interconnessione precede l'era del web  

Il 30 novembre al Muse di Trento una giornata dedicata al 1816, l’anno che le cronache definiscono "l'anno senza estate", conosciuto anche come l'anno della povertà, “An de la fam” in Trentino, appunto. Gravi anomalie si manifestarono nel clima estivo, che ebbero come conseguenza la perdita di gran parte dei raccolti nell'Europa settentionale e negli stati americani del nord-est. Oggi si ritiene che le variazioni climatiche furono causate dall'eruzione del vulcano Tambora, nell'isola di Sumbaway dell'attuale Indonesia, avvenuta dal 5 al 15 aprile 1815. Un evento lontano ebbe quindi pesanti influenze su tutto il globo, enfatizzando il freddo e le crisi alimentari e agricole del periodo immediatamente successivo.

A duecento anni di distanza il Muse in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach e Università degli Studi di Trento, organizza una mattinata di approfondimento per le scuole, una tavola rotonda e una speciale cena con i ricercatori.

Il programma della giornata si articola in tre momenti. Alla mattina, dalle 10.00 alle 12.00, il museo ospita un serrato susseguirsi di flash talk per i ragazzi del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori, per approfondire le tematiche legate ad ambiente, alimentazione, climatologia, glaciazioni, estinzioni, filosofia, economia e storia. 

Alle 18.00, l'ironia di Paolo Labati, inviato speciale del programma radiofonico Caterpillar di Radio Due, si combinerà con la voce della scienza, nel corso di una tavola rotonda, in un viaggio a ritroso nel tempo, fra le difficoltà e i drammi, ma anche fra le sfide e i lampi di creatività che hanno caratterizzato quell'epoca.

Sul palco, allestito nella piazza coperta del Muse, si alterneranno la vulcanologa del CNR Claudia Principe, Luigi Iafrate, esperto di storia della meteorologia, Christian Casarotto e Marco Avanzini, rispettivamente glaciologo e geologo del MUSE.  In collegamento da Bristol, Massimo Bernardi, paleontologo del Muse, introdurrà il tema degli effetti ecosistemici delle crisi ambientali, mentre il presidente della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segré interverrà sul tema spreco e sostenibilità ambientale.

Dalla fame può nascere la speranza? Il filosofo Paolo Costa, della Fondazione Bruno Kessler, si soffermerà su due punti controversi che si andranno a intrecciare con le altre dimensioni del dibattito: come si producono le innovazioni morali nella storia umana? E quale contributo effettivo può dare una coscienza etica rinnovata al progresso dell'umanità? La portata economica degli stravolgimenti climatici del 1816 sarà invece indagata da Roberto Roson, dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

L’evento si concluderà alle 20.00 nelle sale del museo dove, ai piedi del Grande Vuoto, verrà allestita una "Cena An de la fam" a base di cibi semplici e frugali, ma nutrienti, arricchita dalla formula dello speed dating. Il meccanismo è semplice: gli esperti, protagonisti dell'incontro, saranno anche i capotavola della cena. Tra la prima e la seconda portata, cambieranno posto, incontrando così un nuovo gruppo di persone e dialogando con loro di ambiente, glaciazioni, economia, storia. 

Il menù 
Acqua in brocca e birra artigianale
Macàco - Terrina di sottaceti
Orzetto alla Trentina con legumi
Timballino di verza con patate
Torta di grano saraceno
Per partecipare alla cena è necessario prenotarsi sulla piattaforma eventbrite  oppure alla cassa del Muse
Tariffe: 18 € intero, 16 € ridotto membership MUSE, studenti con carta dello studente 
I biglietti sono acquistabili fino al 27 novembre
Ingresso libero al talk fino a esaurimento posti


25/11/2016