91ª Adunata nazionale degli Alpini
I colori della bandiera italiana attraversati da una colomba: il logo racchiude il senso di un'iniziativa che pone al centro i valori della Pace
La biblioteca più antica al mondo : la Biblioteca Capitolare di Verona che già dal VI secolo possedeva una organizzazione strutturata gerarchicamente per l’attività liturgica e culturale, e che da subito ha intrattenuto rapporti con le omologhe realtà culturali del Nord Italia.
Parte da qui Mons. Bruno Fasani – prefetto della stessa Capitolare – per introdurre la 91ª Adunata nazionale degli Alpini che si terrà a Trento dall’11 al 13 maggio prossimi.
L’intento di Fasani è di per mettere in luce come “già a partire dall’Alto Medioevo esistesse un’affinità culturale tra alcune zone che diventeranno poi la cultura di base del Sacro Romano Impero, dell’Europa, quindi. Un legame che ci unisce, e accomuna tipi di cultura e sensibilità spirituale delle genti di queste terre, attingendo il legame a radici lontane – osserva -. I tre colori del logo dell’adunata, che sono quelli della nostra bandiera, attraversati da una colomba, non ricordano l’animo fegatoso di un tempo ma una memoria dell’intelligenza che guardando al passato è vigile nel presente e progetta il futuro. Chi si nutre nell’animo dei ricordi delle sofferenze e delle ferite ha voglia di fermare la storia” - spiega.
Il presidente della Provincia Ugo Rossi esordisce con il saluto “Benvenuti alpini” portando l’attenzione su come l’adunata rappresenti un “investimento in direzione di un futuro di Pace e come sia anche nostra responsabilità guardare in questa direzione a cento anni dalla conclusione della Grande Guerra: uno sguardo rivolto al futuro in un’ottica di pace e avendo come guida i valori della solidarietà. È anche importante leggere e interpretare la nostra storia locale composita, e difficile in alcuni momenti, che oggi ci consegna una realtà trentina che sa apprezzare tutte le sensibilità e i risvolti che sono in questa storia” - conclude.
Dalla prospettiva della “festa” parte il sindaco di Trento Alessandro Andreatta che sottolinea “le grandi opportunità che dall’adunata derivano alla città. Si tratta di un’occasione straordinaria per ribadire la vocazione prioritaria di Trento, il senso identitario di una città aperta all’ascolto, al dialogo e al confronto e quindi chiamata alla formazione della Pace. Pace che, si badi bene, non è stato ma movimento, cammino. Ora è giunto il momento di passare dal sogno alla realtà - aggiunge - ed è un evento da far tremare le vene ai polsi, ma dopo i tanti mesi di lavoro e di sforzo organizzativo enorme siamo pronti. Un impegno che ci ha fatto riscoprire la nostra città nelle sue potenzialità e in qualche limite. Le sfide aiutano le città a crescere. Sarà un’adunata dei tanti record, delle mostre e di tanta tecnologia. Una grande occasione per ringraziare gli Alpini che in un’epoca caratterizzata da forte individualismo con l’adunata ci ricordano il valore del fare e dello stare insieme, la forza del gruppo"- conclude.
Per la quinta volta la città di Trento (dopo le Adunate del 1922, 1938, 1958 e 1987) si appresta dunque ad accogliere l’adunata che si inserisce nella cornice speciale della chiusura del Centenario della Grande Guerra, inteso come un monito a coltivare i valori della Pace.
Quei “valori” che rappresentano il cuore di questa iniziativa, e che sono stati sottolineati sotto diversi punti di vista dai vari interventi: da quello del presidente della Sezione Ana trentina e vicepresidente del Coa Maurizio Pinamonti a quello del Comandante delle Truppe Alpine Claudio Berto al presidente dell’ANA nazionale Sebastiano Favero che afferma: “Noi vogliamo fare la nostra parte. Questi sono gli Alpini per i quali, come recita la scritta impressa sul Doss Trent, 'non esiste l’impossibile': un monito ancora oggi di grande attualità".
A corredo dell'adunata il Libro verde della solidarietà alpina e «Una Storia non ordinaria – Studi storici per il centenario dell’Associazione Nazionale Alpini» a cura del prof. Nicola Labanca.
20/04/2018