C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere
L'intreccio tra due temi cruciali del contemporaneo al centro del XIX Religion Today Filmfestival
Un festival e un concorso cinematografico pronti a entrare nel vivo: 53 film, 26 paesi del mondo rappresentati, con il filo rosso del tema che percorre l'iniziativa. “Un piccolo furto-omaggio a Ettore Scola”, l'ha definito Katia Malatesta durante la presentazione: è infatti all'insegna di C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere che si svolgerà il 19° Religion Today Filmfestival.
Insieme con la direttrice artistica Malatesta, a descriverne le coordinate sono intervenuti l'assessora alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento Sara Ferrari, l'assessore alla cultura e alle pari opportunità del Comune di Trento Andrea Robol, il direttore dell'ufficio cultura dell'Arcidiocesi di Trento Leonardo Paris, il presidente regionale dell'Associazione Nazionale Magistrati Pasquale Profiti e Mariachiara Giorda, ricercatrice del Centro per le Scienze Religiose FBK. All'incontro hanno partecipato i giovani redattori di REC delle due classi dell'Istituto Grafico e Comunicazione del Sacro Cuore di Trento.
“Che cosa è sotteso a quel “c'eravamo tanto amati”? la nostalgia dell'Eden? di un'unità perduta? - rilancia Malatesta -. Al centro della riflessione poniamo la donna, anche se è un festival declinato al femminile e maschile. Nell'incontro di presentazione a Roma, una giovane giornalista ha chiesto se abbia senso nel 2016 'parlare di donne' – prosegue -. Un segnale importante, che esprime il cambiamento nella percezione delle religioni e delle differenze di genere nell'arco di una generazione. La rassegna - continua, entrando nel merito della programmazione - sarà arricchita da momenti seminariali, ma sarà soprattutto lo sguardo del cinema a restituire paesaggi umani molto complessi, uno sguardo che non intende dare risposte semplici a domande epocali, a un fenomeno esplosivo, alla grande forza di cambiamento in atto per le religioni e la società tutta".
Ferrari sottolinea come occuparsi di relazioni di genere significhi “non fingere più che non sia un problema. Non siamo ancora in grado di valorizzare questo potenziale ancora ingabbiato in stereotipi e ruoli preconfezionati da cultura, tradizioni, religioni – osserva -. Il festival ha il coraggio di affrontare il tema, di 'mettere il dito nella prima piaga' che ci differenzia nella nostra società: l'essere maschi e femmine. Come si parlano oggi le culture rispetto a questo tema? La nostra convivenza è sempre più varia, e talvolta inconsapevolmente, la religione condiziona il nostro agire".
Anche Robol si sofferma sull'importanza di "un percorso verso la parità di genere che sia prima di tutto culturale. La scelta del tema di quest'anno rispecchia l'esigenza di parlare di dialogo e pace, ribadendo il significato originale del festival - afferma".
L'inaugurazione del 19° Religion Today Filmfestival si svolgerà venerdì 7 alle 20.45 presso il teatro San Marco di Trento con Cinema e religioni. Femminile e maschile. Due relatori sul palco, all'insegna della diversità, interpretano il tema dell'anno del Festival: "C'eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere". Alina Marazzi, autrice e regista, dialoga con Brunetto Salvarani, teologo, giornalista e scrittore. L'evento è in collaborazione con l'Ufficio cultura dell'Arcidiocesi di Trento.
"Durante il festival vedremo molte immagini - esordisce in proposito Paris - ma l'auspicio era che sin dall'inizio emergessero alcune domande su questioni urgenti: quali proposte può offrire la religione su questi argomenti? In questa direzione si rivolge l'incontro di apertura".
Mariachiara Giorda, ricercatrice del Centro per le Scienze Religiose di FBK ha illustrato quindi i due appuntamenti che rilanciano la partnership tra Festival e Fondazione, all'insegna del binomio "religioni e innovazione", una linea di indagine strategica del Centro.
Altro importante apporto è quello dell'Associazione Nazionale Magistrati, in particolare per la proiezione del film Dustur - in programma per mercoledì 12 ottobre alle 20.45 - che vede un gruppo di detenuti musulmani partecipare a un corso durante il quale discutono sulla carta costituzionale italiana. A rappresentare l'ANM, il presidente Pasquale Profiti: "Anche il film Dustur può essere letto con riferimento al tema dell'anno del festival. Si tratta inequivocabilmente di un film al maschile perché uomini sono i detenuti e gli organizzatori del corso; le statistiche del resto parlano chiaro: la criminalità è un fenomeno in larga misura maschile. Tuttavia, 'femminile' è la modalità di dialogo e confronto cui ci invita la nostra Costituzione" - conclude.
05/10/2016