"Che 'genere' di cooperazione? Questione di genere e cooperazione internazionale tra analisi e nuove prospettive"

Il convegno venerdì 6 novembre a Trento, ore 17, presso il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale: la nostra intervista a Enrica Chiappero 

"Un’idea che si ricollega sia a una questione di giustizia e di rispetto, al riconoscimento dei diritti e delle opportunità che offriamo alle persone. Un problema di riconoscimento del ruolo indipendentemente dal sesso, un concetto di uguaglianza connesso non solo ai diritti umani, ma che ha importanza rispetto al funzionamento ottimale della società".

È Enrica Chiappero (Università degli Studi di Pavia) che con il suo contributo Eguaglianza di genere, empowerment e sviluppo ci introduce alla conferenza scientifica "Che 'genere' di cooperazione? Questione di genere e cooperazione internazionale tra analisi e nuove prospettive", che si terrà venerdì 6 novembre dalle ore 17 presso il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale. Introduce l'assessora alla cooperazione allo sviluppo, Sara Ferrari, e modera la direttrice del CFSI, Jenny Capuano.

Questo è il link per la preiscrizione online.

Nell’ambito dell’incontro, Chiappero fornirà il quadro macro da cui si evince il legame necessario tra l’avvio dello sviluppo e la riduzione della disuguaglianza di genere, attraverso l’acquisizione di maggiori diritti e di migliori condizioni di vita per le donne.

Sono dunque due i parametri principali su cui rifletterà la docente: uguaglianza e giustizia da un lato, efficienza dall’altro.

“Le società che sono disuguali sono anche non efficienti, non possono funzionare al meglio delle loro potenzialità – riprende – e non si tratta solo di giustizia nei confronti delle donne ma di un concetto di gender che si estende a tutte le categorie. L’idea è di guardare in chiave generale a società come le nostre, e in una prospettiva di sviluppo alle economie meno avanzate per le quali è necessario un ripensamento per intero del meccanismo con cui funzionano i mercati, le istituzioni formali e informali, le famiglie. In queste realtà, esistono meccanismi decisionali sfavorevoli alle donne. Tale situazione si traduce in un’inefficienza economica perché non viene usato l’intero potenziale di un  paese.

I risultati di una recente ricerca del Mckinsey global institute dal titolo The power of parity: how advancing women’s equality can add $12 trillion to global growth - specifica - presentano una dettagliata analisi sul costo delle disuguaglianze di genere. Se ci fosse una riduzione sul gap del mercato del lavoro, il contributo che le donne potrebbero dare alla crescita sarebbe molto rilevante".

Una crescita che si stima in percentuali che oscillano dall’11 al 26% entro il 2025, ma su questo argomento Chiappero darà maggiori dettagli nel corso del suo intervento.

"Stiamo sprecando risorse economiche importanti che potremmo ottenere se ci fosse uguaglianza di genere, questo è il punto su cui è necessario intervenire - conclude".

La conferenza, organizzata dall'associazione COOPI Trentino in partenariato con Fondazione Fontana e ACCRI, e finanziata dalla Provincia autonoma di Trento, ha ottenuto il patrocinio del Centro Studi di Genere dell'Università di Trento e del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale.

redazione

02/11/2015