Culture in movimento

Al Museo delle palafitte di Fiavè un incontro multidisciplinare sulle migrazioni

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Un evento dedicato ai migranti ispirato dall’esigenza del territorio giudicariese e in particolare dalla richiesta dell’Ecomuseo delle Giudicarie, di sensibilizzare la popolazione locale nei confronti dei migranti ospitati in alcuni centri della valle: questo l'appuntamento in programma presso il Museo delle Palafitte di Fiavè il 21 agosto alle 16. 

Si tratta di una conferenza-dialogo inter e multidisciplinare che proporrà una riflessione sul tema delle migrazioni dall’antichità al contemporaneo. Saranno presenti alcuni ragazzi ospiti, originari dalla Nigeria (a Villa Banale), Gambia (a Cares) e Senegal (a Cares).  

Interessante è l’approccio metodologico con cui l'argomento sarà affrontato: l’analisi degli oggetti permette di ricavare informazioni sulle persone che li hanno creati, portati, venduti, persi, regalati. I musei archeologici, come quello di Fiavè, raccolgono infatti le sole testimonianze materiali degli uomini antichi. La ricerca archeologica analizza i reperti, la loro distribuzione e quando possibile combina queste informazioni con quelle riportate dalle fonti scritte nel tentativo di ricostruire la vita quotidiana, religiosa e culturale dei popoli antichi. 

Iniziando dall’antichità Elisa Possenti illustrerà alcuni esempi di età medievale analizzando le tracce materiali (distribuzione di reperti), cercando di ipotizzare le cause che spinsero migliaia di persone a spostarsi e gli effetti che tali movimenti ebbero sulle “civiltà” mediterranee.

Luca Pisoni  illustrerà invece il progetto di ricerca sulla cultura materiale dei migranti tra sud e nord del Mediterraneo realizzato nel corso del 2015. Partendo dagli oggetti che i migranti riescono a portare con sé nel loro travagliato viaggio verso una nuova casa, racconterà le storie di queste persone, le loro esperienze e speranze. Una metodologia solitamente utilizzata per indagare il passato viene dunque utilizzata per conoscere e capire meglio il presente.

In conclusione i profughi stessi, aiutati da Silvia Negrotti e Vittorio dell’Aquila, racconteranno la loro esperienza. Vittorio illustrerà anche l’importanza delle lingue come mezzo per la comprensione e interazione tra i popoli. Silvia e Vittorio lavoreranno alcuni giorni con i profughi al fine di poter realizzare con loro interviste e letture che agevolino il loro racconto della loro esperienza. 

L'incontro è organizzato da Alteritas Trentino, presidente Rosa Roncador.


01/08/2016