Dal 1968 a oggi: 50 anni di etnografia

Torna sabato e domenica al Museo degli usi e costumi della gente trentina "eTNo - Festival dell’etnografia del Trentino"

“Etnografia è una parola ingombrante – spiega Giovanni Kezich, direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina - ma sempre più divenuta trasparente: significa semplicemente la tradizione popolare, e con il festival che apre le porte del museo a tutte le istanze del territorio creare un crocevia, una fiera campionaria di tutto quello che esiste sul territorio a livello di cultura materiale, artigianato e enogastronomia, e immateriale come musica, danze, corsi, narrativa, teatro. Il tutto avendo come punto di riferimento la cultura locale, le origini, con la consapevolezza che il senso dei luoghi in Trentino gode da sempre di un proprio diritto di cittadinanza molto particolare. Il festival è uno spazio aperto a moltissime realtà, associazioni, operatori privati e ai soggetti più vari che si muovono in questa galassia e sono i punti di riferimento della nostra rete etnografica”.

Sabato 14 e domenica 15 aprile torna al Museo di San Michele “eTNo - Festival dell’etnografia del Trentino”, tema della VI edizione “Dal 1968 a oggi: 50 anni di etnografia”

L’evento è un’occasione di richiamo, che una volta all’anno apre le porte del Museo al territorio, alle tradizioni popolari riproposte e rivissute, all’enogastronomia a decametro zero e alla didattica ambientale, sulla scorta di un concetto sempre più familiare al grande pubblico, quello, appunto di “etnografia”.Si tratta della grande kermesse di tutta l’attività, di contatti, di ricerca, di collaborazione, di interventi didattici, che il Museo opera costantemente nel territorio, e che viene restituita e rappresentata nel contesto del Festival. 

“Tema di quest’anno è quello del Cinquantenario del Museo, con uno slogan, “dal 1968 ad oggi...”, che sembra una frase fatta, e che invece in questo caso vuole ricordare il mezzo secolo trascorso dalla fondazione del Museo, inaugurato nel novembre 1968, nel contesto di quel “folk revival” che stava allora incominciando a mettere in discussione gli eccessi, gli sprechi e le tante nuove ingiustizie del boom economico, cercando piuttosto di salvaguardare e riportare alla ribalta le culture locali” – riprende Kezich.

Ecco quindi una due giorni molto intensa con attività musicali, artistiche, d’artigianato, teatrali, didattiche, gastronomiche: complessivamente, una novantina di proposte diverse, a cura di altrettanti soggetti locali, ecomusei, piccoli musei, aziende agricole, associazioni, gruppi di volontari. Una vetrina assolutamente privilegiata sulle cento e cento iniziative che, ai quattro angoli del Trentino, si sono poste il compito di ritornare a comprenderlo, di studiarlo, di ritrovarlo, di riqualificarlo a partire dall’iniziativa dei giovani, delle associazioni, dei gruppi di volontariato, in una prospettiva in cui il concetto stesso di “etnografia” appare emancipato da qualsiasi leziosaggine popolaresca, per entrare direttamente nei processi che orientano il governo minuto del territorio, le sue scelte, la sua cultura quotidiana.

In collaborazione con: Ecomusei del Trentino; Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento; Family in Trentino; Federcircoli; Fondazione Edmund Mach; Federazione Cori del Trentino.


13/04/2018