"Dalla fortezza medioevale alla residenza nobiliare"

Quarta tappa giovedì 5 febbraio alle 16.30 al Castello del Buonconsiglio per il ciclo "Paesaggi rinascimentali, appuntamenti di storia e arte", che si concluderà l'11 maggio.

[ Archivio fotografico Castello del Buonconsiglio Monumenti e collezioni provinciali - tutti i diritti riservati - A. Ceolan 2010]

         Generalmente, quando si pensa al Trentino, si pensa ai castelli che ne caratterizzano il paesaggio. E, quando si pensa ai castelli, a tanti vengono in mente scene di un medioevo indefinito e stereotipato, che sembra essere durato secoli sempre uguale a sé stesso e nel quale si confondono disordinatamente momenti, personaggi e situazioni molto diversi. Di tutto questo i castelli sembrano essere stati l'eterna e immutabile ambientazione, conservatasi più o meno integra fino ad oggi. I castelli seguono invece il progredire della storia e si evolvono nel tempo, con modalità che variano a seconda dei momenti e dei luoghi, adattandosi a esigenze che mutano continuamente. Lo stesso termine "castello" andrebbe pertanto di volta in volta precisato o addirittura sostituito con espressioni più adeguate.

            Nel corso della conferenza dal titolo “Dalla fortezza medioevale alla residenza nobiliare. Evoluzione dei castelli del territorio trentino in epoca rinascimentale” programmata nell'ambito del progetto “Paesaggi rinascimentali. Incontri di arte e storia” curato dai Servizi educativi del Museo Castello del Buonconsiglio, viene esaminata in particolare la cruciale fase di passaggio che si colloca tra il Quattro e il Cinquecento, ovvero tra la fine del Medioevo e la prima età moderna, nel corso della quale non solo le novità tecniche nell'arte della guerra richiedono un ammodernamento delle soluzioni di architettura militare, ma il nuovo stile di vita aristocratico, educato dagli ideali umanistici e dal raffinato gusto rinascimentale, conduce a elaborare anche un nuovo concetto di residenza. Di conseguenza gli antichi castelli, sempre più inadatti a soddisfare esigenze di questo tipo, e per giunta in rapida evoluzione, vengono ristrutturati e adattati almeno fin dove possibile, con risultati più o meno completi, riusciti e apprezzabili.

            Lasciando sullo sfondo gli aspetti difensivi e militari, i cui progressi condurranno al sorgere di fortezze potenti come il celebre Castel Beseno, dove ad esempio gli enormi bastioni lunati sostituiscono le antiche torri quadrangolari, l'attenzione è riservata questa volta a una questione meno approfonditamente studiata, ma altrettanto interessante, ovvero quella della trasformazione di alcuni castelli in eleganti residenze rinascimentali. In realtà è praticamente impossibile coniugare efficienza bellica, comodità ed eleganza architettonica, motivo per cui gli esiti concretamente osservabili nel territorio tridentino sono i più disparati e vanno dal tentativo di sperimentare originali combinazioni di antico e moderno, fino alla scelta radicale dell'abbandono delle alture fortificate in favore di più confortevoli costruzioni in fondovalle. Dall'insieme di questi casi, tuttavia, è possibile constatare quali fossero comunemente i bisogni da soddisfare e quali limiti oggettivi vi si opponessero nei castelli. 

Carlo Andrea Postinger - archeologo e medievista

28/01/2015