“Fabriche et maestri”. Cantieri rinascimentali nei castelli del Principato.

Giovedì 19 febbraio alle 16.30 al Castello del Buonconsiglio la quinta tappa del ciclo "Paesaggi rinascimentali, appuntamenti di storia e arte": un viaggio nelle vicende di un cantiere cinquecentesco

[ Archivio Castello del Buonconsiglio]

Il ciclo “Paesaggi rinascimentali. Incontri di arte e storia” prosegue con il contributo di Annamaria Azzolini “Fabriche et maestri”. Cantieri rinascimentali nei castelli del Principato. Maestranze e organizzazione del lavoro nel trentino del ‘500.

Agli inizi del Cinquecento - racconta Azzolini - il territorio corrispondente all’attuale Trentino appare costellato da strutture fortificate che mantengono pressoché inalterate le caratteristiche originarie. Edificati principalmente in posizioni arroccate e difficilmente accessibili, i castelli trentini rivelano un carattere austero e difensivo già nell’impostazione costruttiva. Ma in età rinascimentale si assiste ad una renovatio, un forte impulso al cambiamento che porterà i castelli di spettanza vescovile, e sulla scia anche quelli appartenenti alle grandi famiglie nobiliari, ad assumere caratteri e temi architettonici nuovi ispirati alle città e alle grandi corti italiane.

Sono motivi che se da un lato permettono di individuare i temi cari alla committenza principesca dall’altro forniscono elementi utili per comprendere gli spostamenti di quei personaggi - sovrastanti alle fabbriche, maestri, pittori - che sono i veri artefici di tale cambiamento.

Attraverso l’analisi delle fonti archivistiche - registri di conti, fatture, ricevute di pagamento, corrispondenza - ovvero dei documenti prodotti per organizzare i diversi cantieri avviati nei castelli si è potuto tracciare – tassello, dopo tassello – le vicende di una fabbrica cinquecentesca. Si racconterà una storia fatta di personaggi talvolta illustri maestri, abili nell’arte costruttiva e talvolta solo umili contadini chiamati a prestare obblighi comunitari duri a morire; si parlerà delle difficoltà della gente trentina a reperire materiali per le fabriche  e di come ingegnose soluzioni abbiano consentito di sopperire alle difficoltà “tecniche”, anche guardando al vicino territorio veneto.

Piccoli episodi, curiosità ed aspetti inediti, un modo diverso di raccontare la storia…una storia che è fatta anche di regole e disciplina, di serietà, di tradizioni artigianali e professionalità…qualità queste che si impongono nel duro lavoro di un cantiere cinquecentesco!

Annamaria Azzolini - archeologa presso il Castello del Buonconsiglio

16/02/2015