Gli "Antichi popoli delle Alpi"

I Reti, una popolazione dinamica e aperta alle influenze provenienti dagli ambiti culturali vicini.

Bressanone Loc. Rosslauf: abitato. Panoramica della “Casa delle botti e delle ruote” in corso di scavo. (da Tecchiati, Rizzi, p. 74, fig. 2).
[ Antichi popoli delle Alpi. Sviluppi culturali durante l’età del Ferro nei territori alpini centro-orientaliè curato da Rosa Roncador e Franco Nicolis, ed è edito dall'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento con il patrocinio di Bibracte - Centre archéologique européen du Mont Beuvray. ]

Sin dall’antichità il territorio trentino ha costituito un’importante zona di contatto tra mondo italico e centro-europeo e - come testimoniato dalle soluzioni del tutto originali, messe in atto non solo nel modo di costruire ma anche in quello di concepire il divino e l’ultraterreno –  interpretava tale ruolo in modo attivo.

Gli studi recenti rilevano per la seconda età del Ferro (II metà del I millennio a.C.) il formarsi di un articolato quadro culturale in cui le specificità locali si arricchiscono di elementi “stranieri”, riconducibili alla presenza di persone provenienti da altri territori oppure alla condivisione di saperi empirici e di concezioni religiose.

È senz’altro questo uno dei fili conduttori di Antichi popoli delle Alpi. Sviluppi culturali durante l’età del Ferro nei territori alpini centro-orientali, volume che raccoglie i contributi di diversi studiosi e approfondisce le conoscenze inerenti all’età del Ferro, grazie ai risultati delle più recenti ricerche condotte in territorio alpino centro-orientale.

La ricerca archeologica ha infatti permesso di identificare le tracce materiali (oggetti in metallo, in ceramica, strutture abitative, luoghi di culto) di quelle popolazioni che le fonti di epoca romana hanno indicato con il nome di Reti. Al quadro riduttivo che li considerava ai margini di altri famosi popoli della Protostoria recente, quali ad esempio Veneti, Celti ed Etruschi, si è contrapposta sempre di più l’immagine di una realtà circoscritta a livello territoriale ma notevolmente dinamica e aperta alle influenze provenienti dagli ambiti culturali vicini.

Il libro presenta nuovi importanti dati provenienti dagli scavi condotti all’interno di abitati, non più semplici “villaggi” ma ormai centri complessi dislocati spesso lungo importanti vie di comunicazione e scambio e organizzati in veri e propri “quartieri”, tra cui zone “artigianali”, spazi prettamente residenziali e aree dedicate al culto.

Nella pianificazione e nella costruzione di questi insediamenti venivano utilizzati saperi, probabilmente già molto antichi, che testimoniano una profonda conoscenza dell’ambiente circostante, delle dinamiche naturali che caratterizzavano i contesti nei quali si sceglieva di insediarsi, delle migliori tecniche costruttive (con il probabile utilizzo di unità metriche ricorrenti) e dei materiali da costruzione più adatti (ad esempio: pietra e legno).

Tali comunità della seconda età del Ferro (VI/V – II sec. a.C.) esprimono dunque un elevato livello culturale, arricchito dai contatti con le altre popolazioni alpine e con i Veneti, gli Etruschi e i Celti, come testimoniato da importanti scoperte sia epigrafiche sia archeologiche.

Antichi popoli delle Alpi. Sviluppi culturali durante l’età del Ferro nei territori alpini centro-orientaliè curato da Rosa Roncador e Franco Nicolis, è edito dall'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento con il patrocinio di Bibracte - Centre archéologique européen du Mont Beuvray. Raccoglie i contributi presentati nel corso della giornata di studi internazionale tenutasi a Sanzeno il 1° maggio 2010.

Rosa Roncador - Curatrice del volume

01/12/2014