I trent'anni delle scuole musicali trentine
Un convegno mette in luce le peculiarità di una realtà unica in Italia e guarda alle prospettive future
"La Musica fa parte di noi in modo così naturale che non potremmo liberarcene neppure se volessimo."
Prende le mosse da Boezio, Margherita Cogo, presidente della Scuola musicale Giudicarie, per mettere il luce come, nonostante il ruolo fondamentale rivestito anche per il singolo, l'istruzione musicale in Occidente venga “spesso considerata elitaria e inutile, una sfacchinata poco promettente sia in termini di soddisfazione che di ispirazione. Nel migliore dei casi è un qualcosa cui i bambini si dedicano se hanno tempo libero e soldi in più. Eppure la musica dovrebbe essere un elemento centrale e indispensabile di un'istruzione completa” - osserva.
L’intervento di Cogo, dal titolo Il valore dell’educazione musicale, si inserisce nell’ambito di Scuole musicali del Trentino. Trenta anni di attività, il convegno che si è svolto sabato al Mart di Rovereto. I lavori si sono aperti alle 9 con gli interventi dell’assessore alla cultura Tiziano Mellarini, del dirigente il Dipartimento cultura Sergio Bettotti, della stessa Cogo, di Claudio Martinelli, dirigente il Servizio attività culturali, di Paolo Grigolli direttore della Scuola managment del Turismo che è intervenuto su Scuole musicali trentine: stato dell’arte e prospettive future. Mary Cohen ha quindi aperto a una prospettiva europea con L’insegnamento dello strumento nel Regno Unito. È seguita una tavola rotonda sul progetto “Orchestra e scuola”, mentre nel pomeriggio sono stati approfonditi gli aspetti pratici del progetto.
“Un dato importante che non è emerso nel convegno – riprende Cogo - è che a fronte di 5,7 milioni di stanziamento da parte della Provincia autonoma di Trento sul sistema scuole musicali, le scuole hanno un bilancio complessivo tra i 13 e i 15 milioni di euro. Sono cifre che dimostrano la vivacità culturale ma anche economica di queste realtà che sia attraverso le quote versate dagli utenti, ma soprattutto con la realizzazione di eventi sono in grado di mettere in atto importanti forme di finanziamento in proprio. Ciò dimostra la capacità delle scuole di agire e di relazionarsi con il territorio, obiettivo verso cui è necessario tendere con impegno crescente.
Il convegno - specifica - ha rappresentato senz’altro un’interessante opportunità, mettendo in luce come si stia andando in direzione di quanto auspicato dall’Agenzia Esecutiva per l’Istruzione Europea, che monitora tutto il sistema della formazione e istruzione dei Paesi europei, consigliando che i diversi attori interloquiscano tra loro, coinvolgendo nel dialogo anche i decisori politici e le altre istituzioni presenti sul territorio. In questo senso, le scuole musicali stringono rapporti con i cori, le bande, il conservatorio e si affidano a insegnanti che sono dei musicisti professionisti. Nel piccolo, ci muoviamo dunque secondo le indicazioni dell’Agenzia e la politica è vicina alle scuole, ne capisce la valenza e la particolarità. Non esiste un altro esempio simile in Italia. Va sottolineato che le scuole sono degli enti privati che per ottenere i finanziamenti pubblici devono seguire delle precise regole che riguardano ambiti quali il rispetto dell’orario scolastico, il ricorso a docenti diplomati al conservatorio, l’avere bilanci certificati e trasparenti, assunzioni trasparenti. Solo perseguendo gli obiettivi didattici emanati dalla Giunta provinciale è possibile rimanere iscritti al Registro e continuare a godere delle agevolazioni” – conclude Cogo.
Ma andiamo a conoscere più da vicino la realtà delle scuole musicali operanti sul nostro territorio, cui Trentino Cultrua dedica una sezione. Si tratta di tredici scuole che coprono l’intero territorio trentino, dalla Scuola Eccher, ai Minipolifonici, Diapason, Scuola Giudicarie, SMAG, Il Pentagramma, Scuola Primiero, Scuola Moser, Scuola Sim, Scuola Novak, Scuola Zandonai, Scuola CDM, Scuola Opera Prima Quattro Vicariati. Gli allievi delle scuole musicali nell'anno scolastico 2016/2017 sono stati 7.297 ( 0,7% in più rispetto all'anno precedente).
Nel periodo 2006-2016 le scuole musicali hanno attratto oltre 22 mila allievi: di questi il 2% sono dei fedelissimi che hanno frequentato le scuole per dieci anni consecutivi; il 26% sono degli appassionati che hanno intrapreso un rapporto di continuità, di anno in anno, con le scuole (ovvero si sono iscritti da 2 a 9 anni consecutivamente); il 54% sono dei curiosi o sperimentatori che hanno frequentato con discontinuità le scuole, iscrivendosi per qualche anno sospendendo poi per un periodo e riprendendo successivamente. Il 18% degli allievi degli ultimi 10 anni ha abbandonato la scuola dopo un periodo di continuità, in taluni casi breve in altri più lungo.
Per quanto riguarda il numero di addetti delle scuole musicali (sia personale docente, sia con altro ruolo) è aumentato notevolmente fino al 2008, anno di avvio delle attività a supporto della formazione per gli allievi delle bande, per poi stabilizzarsi negli anni successivi. Nel 2016 ammonta a 408 unità, di cui il 70,7% è composto da docenti, il 15,3% da amministrativi e il 6,2% da collaboratori con ruoli vari (tecnici, supporti amministrativi e organizzativi). La restante percentuale ricopre i ruoli marginali di direttori, presidenti e legali rappresentanti. Complessivamente negli ultimi 10 anni le scuole musicali hanno occupato a vario titolo e per periodi più o meno lunghi 690 persone.
23/10/2017