Il Concilio ritrovato
Un antico dipinto racconta la storia del Concilio di Trento
La collezione d’arte della Cassa Rurale di Trento si è recentemente arricchita di un importante dipinto, di considerevoli dimensioni, raffigurante una congregazione generale del Concilio di Trento (1545-1563). Si tratta di un’opera di scuola veneta del XVII secolo, che mostra i padri conciliari riuniti in assemblea sotto la protezione dello Spirito Santo.
La tela, proveniente da una collezione privata viennese, viene qui esposta per la prima volta dopo il suo acquisto, effettuato nel 2017. In precedenza essa era nota solamente attraverso alcune fotografie in bianco e nero conservate nell’archivio del Museo Diocesano Tridentino: tale documentazione, risalente al 1950 circa, era stata inviata al direttore del museo mons. Giovan Battista Fedrizzi dal proprietario dell’opera, lo storico dell’arte e antiquario viennese Franz Kieslinger. Da allora si erano perse le tracce del dipinto, che è ricomparso all’asta a Vienna nella primavera dello scorso anno.
Nella tela sono raffigurati oltre 70 individui, ciascuno dei quali è caratterizzato nella fisionomia, nella gestualità e nel vestiario. Sono presenti cardinali, vescovi, frati domenicani e francescani, teologi gesuiti, ambasciatori ecclesiastici e laici. Tra questi ultimi si distingue l’oratore del re di Spagna, Claudio Quiñones conte di Luna, collocato in primo piano davanti alla tribuna, accanto al tavolo del segretario Angelo Massarelli. La presenza del conte di Luna consente di datare la scena raffigurata all’anno 1563, che fu l’ultimo della lunga vicenda conciliare.
Accanto al dipinto è esposta una fedele riproduzione di un celebre quadro conservato al Museo del Louvre, che raffigura la XXIII sessione conciliare, svoltasi nella cattedrale di San Vigilio il 15 luglio 1563. Come la grande tela già in collezione Kieslinger, anche il dipinto del Louvre è stato a lungo attribuito a Tiziano Vecellio. Oggi si ritiene che l’opera sia stata eseguita da un pittore veronese della seconda metà del Cinquecento, ma sul nome dell’artista non c’è accordo tra gli studiosi.
Fino al 6 dicembre il dipinto è esposto presso la sede della Cassa rurale di Trento, in via Belenzani.
26/11/2018