Il quartiere del Suffragio
La contrada del Suffragio collegava il Cantone alla porta di San Martino, a nord della città
Palazzo del Monte è situato in uno degli angoli più caratteristici di Trento, chiamato “El Canton”, formato dal convergere delle attuali vie Suffragio da Nord, San Marco da Est, S. Pietro da Sud e Manci da Ovest. Attorno a questo incrocio si svilupparono le contrade del Suffragio, di San Marco e il borgo di S. Pietro.
La contrada del Suffragio collegava il Cantone alla porta di San Martino, a nord della città, da cui arrivavano a Trento i mercanti e artigiani di origine tedesca che, tra i secoli XIV e il XVIII, si stanziarono proprio in questa via detta, appunto, “Contrada tedesca”. Il quartiere è caratterizzato dai portici sul lato ovest, che ospitavano le osterie e le botteghe dei tedeschi, secondo lo schema del lotto gotico. Ancora oggi possiamo ammirare la bella facciata settecentesca della Chiesa del Suffragio, opera del Brusinelli, a pianta ovale coperta da cupola ellittica, in cui si riunivano le Congregazioni (associazioni di sacerdoti e laici che avevano finalità devozionali ed anche assistenziali). Sempre nel ‘700 fu costruito fra contrada tedesca e piazza della Mostra, il teatro Oseli, adatto per vari scopi tra cui i balli di carnevale.
Nei pressi della porta di S. Martino sorgeva l’omonimo borgo, prosecuzione della “Contrada tedesca”, posto sulla strada per il Nord; era abitato soprattutto da barcaioli e pescatori che lavoravano sul fiume (fino al 1857 il letto dell’Adige coincideva con l’odierna via Torre Verde), nonché i lavoratori tedeschi delle miniere argentifere del Calisio.
Nella contrada di S. Pietro, anch’essa popolata da abitanti di origini germaniche (tra cui numerosi commercianti, artigiani, osti e fondaci del pane), si trovava la chiesa ‘tedesca’ dei SS. Apostoli Pietro e Paolo dove, date le provenienze della popolazione del quartiere, furono posti due sacerdoti, uno italiano e uno tedesco; la presenza di un curato di lingua tedesca contribuì a riunire il gruppo tedesco intorno alla parrocchia di S. Pietro.
La contrada di S. Marco, pure essa abitata da osti e artigiani tedeschi, si estende dal Cantone al Castello del Buonconsiglio, perciò era il tratto iniziale e terminale dell’itinerario dei cortei fra la cattedrale e il castello, che proseguivano per la via Lunga (attuale via Manci) e poi la via Larga (via Belenzani) fino al Duomo. Questa contrada ospitava la chiesa di S. Marco e il convento degli agostiniani, di impostazione medievale; la chiesa, le sue cappelle e il sagrato furono luoghi prediletti per la sepoltura della nobiltà urbana e della borghesia. Convento e chiesa raggiunsero il massimo splendore nel cinquecento all’epoca del Concilio, quando vi risiedettero i più insigni teologi dell’Ordine.
Caterina Gasperi, studentessa del Liceo classico Giovanni Prati
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30/01/2019