L'Europa guarda alla Cina

Il Centro studi Martino Martini festeggia il Capodanno cinese e si dota di una rivista online

Martino Martini (1614 – 1661), per i cinesi Wei Kuangguo -  missionario gesuita e illustre  scienziato, matematico, storico e cartografo -  nacque a Trento ma visse ed operò in Cina. Fu un grande mediatore tra le civiltà cinese ed europea, e le sue opere, di notevole rilevanza scientifica e umanistica, continuano a stimolare  l'attenzione di appassionati, studiosi e intellettuali europei e cinesi.

Ispirandosi appunto alla figura di Martini, il centro studi Martino Martini - fondato nel 1997 da Università di Trento, la Federazione Trentina delle Cooperative, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, la Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, la Provincia Autonoma di Trento e l’Arcidiocesi di Trento - , svolge attività di studio, ricerca e documentazione ​sulla cultura, la storia, e la realtà sociale ed economica della Cina, con particolare riferimento ai suoi secolari rapporti con la civiltà occidentale. al’Università degli Studi di Trento, la Federazione Trentina delle Cooperative, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, la Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, la Provincia Autonoma di Trento e l’Arcidiocesi di Trento, 

Con l’obiettivo di comunicare la sua attività, da febbraio il Centro si è dotato di una pubblicazione on line che, a scadenza trimestrale, darà informazioni sulle attività in programma. Come scrive il presidente Riccardo Zandonini, è“inutile soffermarsi sull’importanza delle relazioni Europa-Cina per il nostro futuro. Forti di una tradizione secolare (cominciata nella seconda metà del 500 con le missioni dei gesuiti) noi europei possiamo diventare partner strategici dell’“Impero di mezzo” nella sua odierna versione di “Repubblica popolare”.

Sono diversi gli appuntamenti che il Centro a breve propone, iniziando dal Capodanno Cinese o Festa di primavera che si celebra durante la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, qualche settimana dopo il capodanno occidentale. Gli elementi necessari in Cina per augurare un buon anno sono fortuna, gioia e felicità.

La Cina è un paese con una storia lunga oltre 5000 anni. Nel corso dei secoli e nelle diverse province si sono sviluppate numerose tradizioni, feste e rituali. Molti eventi sono legati allo sviluppo dell’astronomia e hanno a che fare con la matematica, con il calendario e con l’agricoltura. In Cina il Capodanno si festeggia con fuochi dʹartificio, che tengono lontani gli spiriti maligni con il rumore, e le lanterne rosse, maschere, danze e naturalmente cenone e scambio di doni. I festeggiamenti durano quindici giorni, sino alla festa delle Lanterne e ogni nuovo anno, secondo l’oroscopo cinese, prende nome da un animale in un ciclo di 12 che segue l’ordine in cui i 12 animali si sono presentati davanti al Buddha: il topo, il bue, la tigre, il coniglio, il drago, il serpente, il cavallo, la capra, la scimmia, il gallo, il cane e il maiale.

Nell’ambito del ciclo di incontri “Conversazioni sulla Cina” il CMM organizza una conferenza di approfondimento dal titolo “La festa di primavera, tradizioni ed usi familiari. La Cina festeggia l’arrivo dell’Anno del Cane”. L’a conferenza si tiene oggi 15 febbraio alle 17 presso il Dipartimento di lettere di via Gar con l’intervento degli studiosi cinesi Niu Chunye e Zhang Hongbo.

Alle ore 18.15 sul ponte di San Lorenzo, a Trento, si svolgerà poi “Ponti di luce” (Light bridge): accensione di luci e di lanterne, cui farà seguito alle 19.30 la “cena del ritrovo”.


15/02/2018