L'esplorazione speleologica in età moderna
Dal XVII secolo grotte e miniere dell’Appennino Tosco-emiliano diventano luogo di studio per i filosofi naturali
CAVO, CAVI, CAVE... CAVES. Spazi oscuri, da riempire di sapere - il progetto della Fondazione museo civico di Rovereto che descrive grotte, ripari, cavità, crateri dal punto di vista naturalistico, storico-archeologico, artistico, utilizzando varie forme di divulgazione - prosegue venerdì 26 gennaio alle 18 con con Francesco Luzzini. Presso lo Spazio Alpino Casa della SAT Via Manci 57 il naturalista affronterà il tema L'esplorazione speleologica in età moderna.
“A partire dal XVII secolo, le grotte e le miniere dell’Appennino Tosco-emiliano attirarono la voracissima curiosità di molti filosofi naturali di varia estrazione sociale e culturale: medici, speziali, accademici, ingegneri, e non pochi esponenti della nobiltà e del clero – anticipa Luzzini - Questa assortita umanità non esitò a sporcarsi mani, stivali, abiti e parrucche per esplorare con occhio indagatore le oscure viscere della Terra e carpirne i segreti, raccogliendo sul campo un'enorme quantità di dati e facendo tesoro (seppur criticamente) delle informazioni che le venivano concesse dagli abitanti delle zone di volta in volta esplorate, e dagli umili tecnici e pratici che, come i minatori, in quell’oscurità trascorrevano gran parte della loro assai poco confortevole vita".
Fu grazie a questi luoghi che si iniziarono comprendere fenomeni idrogeologici come l'origine delle sorgenti, i processi carsici, la generazione dei minerali e lo stesso ciclo dell’acqua. Fu anche il momento in cui si attuò una collaborazione tra discipline umanistiche e scientifiche. Un esempio emblematico di questo fecondo contesto è il Primi Itineris per Montes Specimen Physico-Medicum di Antonio Vallisneri (1705): uno dei più importanti manoscritti naturalistici d'età moderna. Per questo nel corso della conferenza il manoscritto verrà presentato come caso di studio particolare.
Francesco Luzzini, Postdoctoral Fellow presso il MuSe di Trento, è naturalista e storico della scienza. Già docente alle Università del Piemonte Orientale e di Milano, è stato Resident Fellow presso la Linda Hall Library di Kansas City e Postdoctoral Fellow all'University of Oklahoma e al Max-Planck-Institut di Berlino, a cui è affiliato. È Contributing Editor per la bibliografia di Isis, Councilor di Earth Sciences History, e Editor de Il Protagora. Ha curato la rubrica Profili Storici per la rivista Acque Sotterranee.
CAVO, CAVI, CAVE... CAVES nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Museo Civico di Rovereto e la SAT, due tra le più antiche e attive istituzioni culturali della Provincia Autonoma di Trento. Accanto a queste due importanti realtà culturali, il progetto prevede la partecipazione delle Biblioteche di Arco, Cles, Primiero, Pergine e Giudicarie esteriori, in ambiti territoriali differenti, e di una scuola roveretana per il progetto grafico.
23/01/2018