La conquista dello Spazio nelle figurine Panini

Il racconto attraverso le figurine Panini nel sessantesimo anniversario del primo lancio del satellite artificiale Sputnik

[ Roberta Bonazza]

È la sera del 4 ottobre del 1957 quando in tutto il mondo arriva la notizia del lancio del primo satellite artificiale da parte dell'Unione Sovietica, lo Sputnik. Un avvenimento che stravolge gli scenari internazionali, in un momento storico in cui la conquista dello Spazio è oggetto di un'accesa competizione tra Unione Sovietica e Stati Uniti.

A sessant'anni da quel primo passo verso lo sconfinato universo, a Maso Spilzi di Folgaria è visitabile “La conquista dello Spazio nelle figurine Panini”, la mostra organizzata dal Comune di Folgaria, curata da Roberta Bonazza e Paolo Battaglia, con il contributo di Giovanni Caprara per la parte scientifica.

È il 1973 quando la casa editrice modenese Panini esce nelle edicole italiane con una raccolta di figurine dedicate alla conquista dello Spazio, segno del grande interesse di quegli anni per l'esplorazione dell'Universo. Un tema che sta molto a cuore a Giuseppe Panini, che già con la raccolta “Aerei e missili” del 1964-65 viene affrontato per la prima volta. Si tratta di una raccolta che risente in pieno del clima della Guerra fredda e che costituisce il prologo alla raccolta“La conquista dello spazio”, una cronaca in figurina della corsa allo spazio che aveva impegnato per oltre un decennio le due superpotenze e sembrava aprire prospettive “extra-terrestri” all’uomo. La realizzazione della raccolta sullo Spazio inizia nel 1969 quando la Panini, con grande pragmatismo, invia le richieste per ottenere le immagini necessarie alle agenzie di stampa sia degli USA che dell’URSS, mettendo in evidenza i vantaggi propagandistici che ne deriveranno.

Mai come nel corso della Guerra fredda si assiste a un'accelerazione poderosa della ricerca e del progresso in ambito spaziale. Motivo, questo, del tema di una mostra a Folgaria, dove si erge nella conca di Passo Coe l'ex base missilistica di Base Tuono, in cui ancora oggi svettano sul fondale di conifere tre missili Nike-Hercules. Un luogo-memoria della Guerra fredda al quale la mostra “La conquista dello Spazio nelle figurine Panini” si collega come anteprima del cartellone di incontri culturali sul tema della geopolitica che si svolgeranno in agosto. In mostra a Maso Spilzi a Folgaria si passerà dalle tante “ali” dei precursori della conquista dello Spazio, fino al decollo dei missili spaziali. 

Un percorso di conquista, quello dello spazio, che nei decenni successivi al 1957 ha compiuto passi di incredibile portata, dall'allunaggio dell'Apollo 11 nel 1969 alle missioni di esplorazione di Marte con i rover Spirit e Opportunity nel 2003 e Curiosity nel 2011, fino alle più recenti missioni, che disegnano per l’Universo scenari da fantascienza, inimmaginabili solo pochi anni fa, e che il giornalista Giovanni Caprara racconta in un'intervista presente in mostra.

La voce narrante insieme alle immagini di repertorio della NASA, che proiettano nei paesaggi lunari e extraterresti, saranno in compagnia di una moltitudine di figurine colorate, le stesse che nel 1973 andavano a ruba nelle edicole, ricercatissime da ragazzini e da adulti intenti a comporre l'album che l'Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini aveva deciso di dedicare alla conquista dello Spazio. Una scelta che tiene insieme stupore, bellezza iconografica e cultura divulgativa su un tema non semplice. La scelta è di proporre un approccio comprensibile a tutti, dunque popolare, come sono le figurine Panini, che ognuno di noi per qualche propria passione ha avuto in tasca.

Roberta Bonazza

24/07/2017