La ricerca va in città
Caffè scientifici, trekking urbani, la ricerca dove non ti aspetti: il centro storico di Trento si anima per la Notte dei ricercatori
Il 30 settembre, in concomitanza con l'evento europeo della “Notte dei ricercatori”, “La ricerca va in città” animerà il centro storico di Trento con le proposte di oltre 80 ricercatori e ricercatrici delle quattro istituzioni di ricerca del territorio: Università di Trento, Fondazione Bruno Kesslere , Fondazione Edmund Mach e Muse .
Il denso programma - illustrato dai quattro referenti, Emanuele Eccel (FEM), Valeria Lencioni (MUSE), Alessandro Quattrone (UniTrento) e Adolfo Villafiorita (FBK) - prenderà inizio alle 16 in sala Belli, Palazzo della Provincia, in piazza Dante 15 e proseguirà dalle 17 in poi con caffè e aperitivi scientifici presso Line Bar, via Verdi; Bar Duomo, via Verdi; Bar Tridente, piazza Duomo; Bar Aquila D’Oro, via Belenzani; Caffè Olimpia, via Belenzani; Bar Pasi, piazza Pasi.
Nello specifico, Adolfo Villafiorita di Fbk ricorda come "l'evento si svolga in concomitanza con la "Notte dei ricercatori" con l'obiettivo di avvicinare la ricerca ai cittadini, che in centro possono avviare un 'dialogo tra amici' per affrontare temi importanti, discutere del mondo di oggi e di domani". Ha ricordato poi l'iniziativa “cena con i ricercatori e le ricercatrici" per confrontarsi su argomenti quali autismo, città 'intelligenti', biodiversità (necessaria la prenotazione, posti limitati, costo 15 euro).
Alessandro Quattrone (UniTrento) pone l'attenzione, invece, sul collaudato format dei caffè scientifici: quest'anno saranno 24, e si terranno in sei bar del centro storico con tanti temi al centro del dibattito: da informatica e sicurezza, alla natura, salute umana, relazioni sociali, dinamiche economiche, tutela dell'ambiente e diversi altri. "Tutto il mondo che viviamo è talmente permeato dei risultati della ricerca scientifica che chiedersi quali siano le ricadute è quasi paradossale - osserva -. Il caffè vuole dimostrare in sintesi due cose: che il ricercatore 'é un essere umano' e che è in grado di comunicare in termini semplici quello che sta realizzando".
Emanuele Eccel (FEM), dà spazio quindi a due nuove proposte: i trekking urbani che partiranno da piazza Duomo, accanto alla fontana del Nettuno alle 17, e offriranno la possibilità di visitare alcuni luoghi, anche noti, ma con i ricercatori come 'guide speciali'. Lungo il Fersina, ad esempio, si andrà a caccia di specie di insetti invasive, ma non mancherà un focus sulla zanzara tigre. "La ricerca dove non ti aspetti" è l'altro format innovativo che porterà a caccia della scienza in tre negozi del centro: la farmacia Gallo in piazza Erbe, Wind Atena in piazza Duomo, la Conad in vicolo dell'Adige.
A chiudere, come spiega Valeria Lencioni (MUSE), sarà alle 22.30 lo spettacolo teatrale "Vite sintetiche" al Muse
Già alle 10 del mattina, però, quest'anno è in programma un'anteprima dedicata ai ragazzi della scuola secondaria, un centinaio della quarta e quinta superiore. Una decina di ricercatori, con brevi interventi di 8 minuti ciascuno, li intratterranno su temi quali: disoccupazione, istruzione, estinzioni di massa, cambiamenti climatici. Lo scopo è di valutare lo stato informativo dei ragazzi, soprattutto in vista della scelta universitaria.
«Una delle prime cose che ho appreso dopo essere stata nominata – ha commentato l’assessora Sara Ferrari intervenendo oggi alla conferenza stampa di presentazione – è che avere delle responsabilità politiche e amministrative in materia di ricerca significa fare i conti con la parola "ricadute". La stampa, i colleghi, a casa, tutti ti interrogano, e se del caso anche ti riprendono, su quanto di visibile e apprezzabile "per tutti" ci sia nelle risorse che decidiamo di destinare ai laboratori, ai centri, agli istituti e alle fondazioni di ricerca che ospitiamo sul nostro territorio. Come tutte le domande complesse, anche la risposta a questo interrogativo è complessa e non riassumibile in poche battute. "La ricerca va in città" è però una manifestazione che nasce proprio per questo, per creare un punto di contatto tra ricercatori e cittadini, e per fare in modo che per una sera, anche senza andare a cercarla, la ricerca informi di sé, in una modalità allo stesso tempo seria e scherzosa, scientifica e divulgativa, luoghi solitamente destinati ad altro».
14/09/2016