Marco Polo, il mercante che ha saputo abbattere i pregiudizi

Applauditissimo intervento al Teatro Zandonai, del docente e archeologo Vito Bianchi. Domenica prossima quinto appuntamento a Trento con Anna Foa   

Un uomo straordinariamente moderno, un nuovo Parsifal, capace di varcare la soglia dell’indifferenza per offrire al mondo occidentale un’immagine inedita e senza veli del Levante. Alla figura di Marco Polo e più in generale a quella dei mercanti è stato dedicato questa mattina il quarto appuntamento delle “Lezioni di Storia”. Teatro Zandonai di Rovereto gremito per ascoltare, e poi applaudire a lungo, Vito Bianchi, archeologo, scrittore e docente all’Università degli Studi di Bari.
Una professione, quella del mercante, che ha conosciuto una significativa evoluzione. A lungo considerata disdicevole e peccaminosa per la sete di guadagno che scatenava, testimoniata dall’assioma “mercator peccator”, nella seconda metà del 13° secolo inizia ad essere vista come un’attività prestigiosa, con il ceto dei mercanti che ha ormai acquisito un potere smisurato. In questo contesto si inserisce l’ascesa della Repubblica di Venezia, delle sue scuole mercantili, considerate le migliori, e di colui che incarna alla perfezione il ruolo del mercante moderno, un eroe senza paura capace di proiettarsi in mondi nei quali nessuno prima d’ora aveva mai osato avventurarsi, Marco Paolo. Una figura che ha saputo cogliere, interpretare e sviluppare i segnali di cambiamento che il mondo del commercio stava conoscendo, contribuendo a liberare la società contemporanea occidentale – che vedeva l’Oriente come un mondo popolato da creature fantastiche dai tratti bestiali e dall’animo violentissimo – dal pregiudizio e dalla diffidenza. In particolare la sua lunghissima permanenza nel Catai (Cina settentrionale), che raggiunse assieme al padre Niccolò e allo zio Matteo nel 1275, e la calorosa accoglienza ricevuta dal Kubilai Khan, di cui divenne consigliere prima ed ambasciatore poi, ci vengono raccontati ne“Il Milione”, scritto assieme a Rustichello da Pisa. Un’opera che ci restituisce l’immagine di un impero vastissimo caratterizzato dall’ordine, dalla giustizia, da steppe immense e città estremamente popolate, e che fa di Marco Polo il primo geografo e storico del Catai.

Le “Lezioni di Storia”, ideate dagli Editori Laterza, sono promosse dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dal Comune di Trento e dal Comune di Rovereto, e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e la collaborazione tecnica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara.
Domenica prossima al Teatro Sociale di Trento, alle 11, è in programma il quinto appuntamento. Relatrice Anna Foa, che relazionerà su “1486 - Cabala ebraica, cabala cristiana”. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. I biglietti potranno essere ritirati presso le casse dei teatri a partire dalle ore 10.
La partecipazione alle singole lezioni è valida ai fini dell'aggiornamento professionale dei docenti della scuola della Provincia autonoma di Trento. La frequenza di una lezione corrisponde ad un'ora di formazione.


30/10/2017