Migrazioni: oltre gli allarmi e l'emergenza

Il diritto internazionale al centro della due giorni dell’8 e 9 giugno a Trento

Invitare a vedere le migrazioni come fenomeno di lungo periodo e offrire alternative alle politiche incerte e instabili dell’emergenza: questo il focus principale del convegno "Migrazioni: oltre gli allarmi e l'emergenza" che si svolgerà l'8 e 9 giugno a Trento, promossa dalla Società Italiana di Diritto internazionale (SIDI) e di Diritto dell’Unione Europea e dalla Facoltà di Giurisprudenza.

Nei primi quattro mesi del 2017, secondo le stime dell’Unhcr, il numero dei migranti  ha già superato le 37mila unità, con un aumento del 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La comunità scientifica che studia i flussi migratori e gli operatori del settore dell’accoglienza, però, sono sempre più concordi nel ritenere le migrazioni un fenomeno "normale" destinato a durare nel tempo, da affrontare con una gestione pianificata che superi le attuali politiche emergenziali di breve periodo e di efficacia limitata.

Obiettivo del convegno è proprio quello di riflettere attorno all’approccio adottato finora a livello europeo e internazionale.

«Che i numeri degli ingressi lo giustifichino oppure no, è un fatto che il discorso pubblico sulle migrazioni, in Europa, si è ormai stabilmente impostato su un registro allarmistico che legge nel fenomeno un’emergenza sociale cui è necessario rispondere con urgenza - spiegano i responsabili scientifici del convegno. Il riferimento alle norme internazionali a tutela dei diritti umani è costante, ma ciò appare come l’unico punto fisso di una risposta politica altrimenti incerta nella formazione, lacunosa nei contenuti e instabile nel tempo. È possibile uscire da questa impasse?»

Il convegno si prefigge di affrontare il tema da un punto di vista polisemico, riunendo studiosi e studiose di diritto internazionale e di diritto dell'Unione europea. Le proposte di intervento sono state selezionate tra le quasi ottanta ricevute per l’edizione trentina. I relatori e le relatrici provengono dall’Italia, ma anche dagli Stati Uniti, dall'Australia, dal Sudafrica, dalla Francia, dalla Svizzera e dall'Irlanda. Sono già oltre duecentocinquanta le iscrizioni arrivate per partecipare ai lavori, che si terranno in italiano, inglese e francese.

Quattro le sessioni in cui è articolato il convegno. Si comincia nel pomeriggio di giovedì 8 giugno con la prima sessione di taglio multidisciplinare in cui un demografo, un economista, il delegato dell’UNHCR per il Sud Europa, un sociologo e un giurista si confronteranno sulla domanda che dà il titolo al convegno: “Migrazioni e diritto internazionale: verso il superamento dell’emergenza?”. La seconda sessione, nel tardo pomeriggio di giovedì, ospiterà una comparazione tra quattro casi di studio particolarmente significativi dal punto di vista giuridico e politico. Si analizzeranno le politiche di gestione delle migrazioni di Unione europea, Stati Uniti, Australia e Sudafrica valutandone la compatibilità con il diritto internazionale.

La seconda giornata, venerdì 9 giugno, si aprirà con due grandi sessioni formate a loro volta da tre sottosessioni parallele ciascuna. Durante la mattinata saranno trattati tutti i principali temi di attualità nel diritto internazionale ed europeo delle migrazioni, suddividendo il problema in due macroaree: le migrazioni dal punto di vista degli Stati e delle organizzazioni internazionali e le migrazioni dal punto di vista dell'individuo. Questa organizzazione dei lavori permetterà di discutere di un numero molto ampio di problemi che spaziano dalle rotte delle migrazioni, al tema del minore migrante, fino al ruolo dell'UE.

Successivamente, nel primo pomeriggio di venerdì, la sessione plenaria che anticipa le conclusioni generali si concentrerà su un altro interrogativo, di carattere giuridico ma con notevoli ripercussioni politiche. Ci si chiederà se abbia ancora ragione di esistere la distinzione tra rifugiato e migrante economico, sia dal punto di vista normativo, sia nel dibattito politico. E ancora, se sia necessaria una profonda revisione delle norme internazionali ed europee per fare fronte a un fenomeno che è decisamente destinato a durare nel tempo.Il convegno è promosso dalla Facoltà di Giurisprudenza e dalla Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell’Unione Europea, con il patrocinio della Regione autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol e della Provincia autonoma di Trento e con il supporto di Fondazione Caritro, ITAS Assicurazioni, Editoriale Scientifica, G. Giappichelli Editore, Giuffrè Editore e Cacucci Editore.

Responsabili scientifici del convegno sono i professori Antonino Alì, Elena Cristina Fasoli, Giuseppe Nesi, Marco Pertile e Paolo Turrini dell’Università di Trento.
Il programma dei lavori sul sito


07/06/2017