Obiettivo Meraviglia
La meraviglia è il filo conduttore che al Sanbàpolis intreccia le "follie" di teatro e scienza
"La Scienza e l'Arte sono due colonne fondamentali del moderno sapere umano, soprattutto in questo nuovo decennio dove le sfide da superare sono tante e la realtà si presenta sempre più complessa. Una società che ama la Bellezza e sa vedere la Meraviglia ha gli strumenti per prosperare"
L'incontro tra teatro e scienza, tra scienza e teatro, è fonte di inesauribile "meraviglia". Inesauribile perché la scienza, nel suo incessante lavoro di scavo, non finisce mai di stupire e di aggiungere nuova conoscenza. La scienza, però, non è solo cosa da scienziati, magari lo saranno certe formule, certi ragionamenti che senza le necessarie competenze non si possono comprendere a fondo.
C'è però anche una parte della ricerca che si può e si deve raccontare, e del perché per farlo Università di Trento, Opera Universitaria, Compagnia Arditodesìo e Teatro Portland abbiano scelto il teatro, ci pare ne abbia dato una sintesi efficace il responsabile del Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche, Stefano Oss: “Mettere insieme due tipi di 'follie' quali sono scienza e teatro, vivere in un mondo dove ci sono regole formidabili per romperle, altrimenti non si fa né scienza né teatro, perché sono fatti entrambi per andare oltre".
Da una parte la ricerca, dunque, dall’altra la sua divulgazione. Punta l’attenzione sulla necessità di instaurare un rapporto biunivoco tra lavoro di ricerca e società anche il direttore del Dipartimento di Fisica, Giulio Monaco . “I problemi della società sono sempre più complessi e intrecciati, coinvolgono tutte le discipline – afferma -. Tra i vari argomenti indagati dalla fisica, dopo anni dedicati al mondo subatomico delle particelle elementari, assistiamo a un’apertura sempre maggiore al tema dello spazio, grazie anche alle sempre più sofisticate missioni spaziali. L’importante è non rinchiudersi in se stessi ma aprire gli occhi sull’universo, quindi sulla multidisciplinarietà, come fa il Teatro della Meraviglia. La connessione teatro-fisica coinvolge due discipline che usano un linguaggio ‘alto’, inteso come linguaggio che sa imporre un tempo e un non-tempo: quello di ascolto dello spettacolo, costringendo però anche ad andare oltre, a leggervi altro. Lo stesso accade per il linguaggio della fisica: il fisico deve andare al di là della formula, vedere il non detto e contestualizzare", conclude Monaco.
Il direttore della Compagnia Arditodesìo/Teatro Portland, Andrea Brunello entra poi nel vivo del programma, parlando del Teatro della Meraviglia come di una “proposta molto particolare, e non solo a livello locale. Un festival che, giunto al quarto anno, non parla solo di fisica ma si allarga e si inserisce in modo importante nel racconto dell’Università”.
Accanto alla fisica ci saranno, infatti, discipline come l’informatica e la sociologia, e si punterà soprattutto sulle "augmented lecture", che quest’anno saranno sei, disseminate nelle due settimane del festival, in programma dal 19 al 29 febbraio al Teatro Sanbàpolis di Trento.
“I ricercatori faranno una vera a e proprio lezione divulgativa ma saranno affiancati da artisti, musicisti o attori che cercheranno di donare una dimensione emozionale alla lezione – prosegue Brunello -, una formula ormai collaudata che si piazza a metà strada tra divulgazione scientifica e teatro".
Guidati dal filo conduttore della meraviglia, si guarderà a Lucrezio con lo spettacolo di apertura di mercoledì 19 febbraio ma anche con i future studies: “Quali saranno i futuri possibili, e come possiamo manipolare il nostro futuro perché sia più desiderabile?”, si interroga Brunello.
Si parlerà poi di biosfera, di economia circolare, delle bellezze computazionali della natura, di onde gravitazionali e di altro ancora. Come ormai da tradizione, non mancheranno le produzioni teatrali che parlano di scienza: quest'anno il calendario ne prevede quattro.
Il programma
Il Festival si aprirà proprio con una delle augmented lecture, “Meraviglia, Lucrezio e noi” di e con Zeno Gaburro (Dipartimento di Fisica) accompagnato dal musicista Enrico Merlin che si terrà mercoledì 19 febbraio alle 20.30. A seguire la stessa sera ci sarà Rocco Scolozzi (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) con l’attore Giulio Federico Janni che proporranno “I futuri sono nostri e ce li coltiviamo noi!”.
Le lecture continuano venerdì 21 febbraio alle 20.30 con “La biosfera, la famiglia e l’economia circolare: storie del quotidiano, ma guardando più lontano” di e con Luca Fiori (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica) e con l’attore Giacomo Anderle. A seguire, la stessa sera, “La bellezza computazionale della Natura”, una lezione aumentata di Alberto Montresor (Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'informazione) e il musicista Carlo La Manna.
Le lezioni continueranno anche la settimana successiva, giovedì 27 febbraio alle 20.30 con “Contronatura. Dalla cenere al fuoco” di e con Paolo Tosi (Dipartimento di Fisica) accompagnato dall’attore e comico Mario Cagol. La stessa sera, la lecture: “Lucienne, Perreca e le onde gravitazionali” con in scena il fisico Antonio Perreca insieme alla figlia, l’attrice Lucienne Perreca.
Non solo scienza, ma vita vissuta, sogni, motivazioni, fallimenti e successi. Per parlarne, il Festival si sposta, ma solo per una sera, al Teatro Portland di Trento venerdì 28 febbraio alle 20.30 per un evento dedicato ad altri ricercatori e ricercatrici dell’Ateneo trentino, raccontati da Progetto Apollo, un gruppo di universitari e universitarie che da alcuni anni si dedicano allo storytelling scientifico. Gli studenti e le studentesse racconteranno, in forma di narrazione, aneddoti personali e i dietro le quinte della ricerca in UniTrento.
In piena continuità con le edizioni passate, il Teatro della Meraviglia ospiterà anche quattro produzioni teatrali vere e proprie che aumentano la proposta del Festival rendendola ancora più ricca e spettacolare. Ogni spettacolo sarà preceduto da un “aprispettacolo” a cura di Progetto Apollo.
Si comincia giovedì 20 febbraio alle 20.30 con “IncoScienza. Riflessioni scientifiche sull'Universo” di Carlo Costantino, messo in scena dal duo comico I Papu (Ramiro Besa e Andrea Appi) che invitano il pubblico ad avvicinarsi alla scienza con fiducia e con il sorriso spiazzandolo mentre toccano temi come il ruolo della Scienza, le leggi naturali, la relazione micro-macro e la meccanica quantistica.
Sabato 22 febbraio alle 20.30 l’attrice e autrice Giuliana Musso proporrà “Qualcosa d’Invisibile - Concerto per theremin, pianoforte e parole”, in scena con Leo Virgili (theremin) e Giovanna Pezzetta (pianoforte). Il theremin è stato il primo strumento musicale elettronico e rimane ancora oggi qualcosa di veramente meraviglioso: una musica che nasce dall’invisibile e che assomiglia alla voce umana. Due antenne, un campo elettromagnetico, due mani che muovono l’invisibile. Una mano muove le intonazioni, l’altra l’intensità. Solo mani sospese nel vuoto.
Nel Teatro della Meraviglia di questa edizione vi sarà spazio dedicato anche a Nikola Tesla, un personaggio assolutamente unico, un’icona della scienza moderna che quando era in vita veniva però considerato un pazzo da silenziare. “Il Funambolo della Luce” di e con Ciro Masella andrà in scena mercoledì 26 febbraio alle 20.30 per raccontare che uscire dagli schemi possa essere molto pericoloso.
Il quarto appuntamento spettacolare sarà con la compagnia trentina Arditodesìo che chiuderà il Festival sabato 29 febbraio alle 20.30 con la sua ultima produzione, “Fly Me to the Moon”. Lo spettacolo di Andrea Brunello, con Laura Anzani e Ettore Distasio, regia di Fabrizio Visconti, porta il pubblico nel fantastico mondo delle missioni Apollo e della corsa verso la Luna, ma lo fa senza celebrazioni gratuite. Lo spettacolo racconta di un uomo, di una donna, della Luna e di un’ossessione che non si può calmare.
La mostra Un programmatore può essere anche un artista? A questa domanda cerca di rispondere la mostra “Estetica del Codice: Programmatori dell’Arte” che sarà allestita per tutta la durata del Festival nel foyer del Teatro Sanbàpolis con opere di Arte procedurale, curate dai programmatori-artisti dell’Istituto Tecnico “Guglielmo Marconi” di Verona. Dove lo strumento per creare arte non è il pennello ma il computer e la tela è il codice informatico, là si aprono nuove vie per esplorare l’unione tra arte e scienza. Informazioni, programma aggiornato, costi dei biglietti, abbonamenti su: www.teatrodellameraviglia.it .
Contatti e prenotazioni Teatro Portland Via Papiria 8 - 38122 Trento; Orario segreteria: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
Tel. 0461.924470 (339.1313989 solo per la reperibilità durante le giornate di spettacolo programmate di sabato e domenica)
Email: info@teatroportland.it
Il Teatro della Meraviglia è un progetto congiunto della Compagnia Arditodesìo, Teatro Portland, Opera Universitaria e Università di Trento. La direzione artistica e scientifica è di Andrea Brunello e Stefano Oss, quella organizzativa è del Teatro Portland. Gli spazi sono forniti dall’Opera Universitaria, mentre l’Università di Trento offre un supporto economico e contribuisce alla diffusione dell’iniziativa.
21/01/2020