Orobia un giorno... 2.500 anni fa
Il soprintendente Franco Marzatico al Parco archeologico Parra Oppidum degli Orobi
La storia più antica rivive a Parre, Bergamo, dove sabato 15 settembre, presso il Parco archeologico Parra Oppidum degli Orobi, si terrà la rievocazione “Orobia un giorno... 2.500 anni fa”. All’iniziativa prenderà parte anche Franco Marzatico, soprintendente per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, che terrà un intervento sul tema “Predatrici e prive di mezzi? Parre e le genti alpine fra archeologia e fonti scritte”, condotto di concerto con Serena Solano della Soprintendenza lombarda. Oltre all’archeologo trentino interverranno Raffaella Poggiani Keller, già soprintendente per i Beni Archeologici della Lombardia, che illustrerà la storia della scoperta dell’Oppidum di Parre e Roberta Pini, ricercatrice del CNR-IDPA di Milano con una “Pillola di archeobotanica: Tracce di birra e di miele”.
l’iniziativa sarà un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo con ricostruzioni della vita dell’epoca, dimostrazioni e laboratori per grandi e piccini per conoscere la figura del guerriero e le armi delle diverse culture, la scrittura nell’età del Ferro, la tessitura attraverso l’esposizione di telai e la dimostrazione del loro utilizzo, la frombola e i proiettili con fusione di ghiande missili in piombo, le monete dei Celti e il conio della dracma padana, il vino retico e il ruolo del banchetto.
L’oppidum di Parre, paese dell’alta Valle Seriana, in provincia di Bergamo, è uno dei siti meglio indagati della Lombardia prealpina. L’importante centro era abitato dagli Orobi che occupavano le valli lombarde da Como al fiume Serio durante l’età del Ferro. Inaugurato nel settembre del 2013, il Parco archeologico e Antiquarium Parra Oppidum degli Orobi ospita una selezione dei reperti rinvenuti del corso degli scavi archeologici effettuati a Parre.
In località Castello sono stati riportati alla luce i resti dell’antica Parra, narrata dagli storici romani, fondata 3200 anni fa e abitata fino all’epoca Romana. Al Parco archeologico sono visibili i resti delle abitazioni risalenti all’età del Ferro e all’epoca Romana, costruite secondo il modello della cosiddetta “casa alpina”. Tra gli oggetti dell’Antiquarium spiccano interessanti reperti iscritti, i boccali utilizzati nelle Alpi durante la protostoria e le antiche testimonianze della lavorazione del metallo.
Informazioni
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13/09/2018