Per un pugno di idee
Fascino e curiosità in un viaggio tra le innovazioni che hanno cambiato la nostra vita
Perché le lettere sulla tastiera italiana del computer hanno l’ordine che conosciamo? Perché questo schema si chiama “QWERTY”? Proviamo a dare uno sguardo alle prime cinque lettere in alto a sinistra e avremo la risposta. La ragione di tale disposizione risale al 1868, ma perché è stata scelta ed è quindi diventata standard?
Questa è solo una delle brevi storie che compongono Per un pugno di idee. Storie di innovazioni che hanno cambiato la nostra vita (Bompiani, 2016) di Massimiano Bucchi. Il docente di Scienza e società presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, domani (mercoledì) alle 17.30 approfondirà i contenuti del suo volume alle 17.30 presso la Biblioteca universitaria centrale, via Adalberto Libera - quartiere “Le Albere”, Trento.
Bucchi ci condurrà a capire di che cosa parliamo quando usiamo la parola di innovazione, un termine abusato che sottende “percorsi concreti, tortuosi e molto affascinanti. Dalla forchetta al kalashnikov, questo libro intreccia le storie delle intuizioni che hanno cambiato le nostre vite, dimostrando la loro natura di processi non lineari e collettivi, che non possono essere ricondotti all'intuizione di un genio isolato ma che nascono da contributi spesso inaspettati. Storie di innovazioni concettuali, come la sequenza QWERTY sulle tastiere che tutti usiamo quotidianamente; di innovazioni nello sport, dal contropiede italiano al salto alla Fosbury; o nell'universo culturale, dal Monopoli allo spaghetti western. Storie di percorsi innovativi sorprendenti, come quello che portò un fisico a inventare il primo videogioco della storia o un regista a introdurre il "conto alla rovescia" che tutti oggi identifichiamo con l'esplorazione spaziale. Dalla cultura alla tecnica, dallo sport al cinema e alla tavola, il racconto curioso e istruttivo di piccole svolte diventate grandi cambiamenti”.
Per Bucchi “scoperta” e “innovazione” non coincidono. Affinché si entri nel campo dell’innovazione è necessario che i momenti di cambiamento si traducano in una svolta sociale e culturale.
Come quella introdotta, ad esempio, dalla caffettiera negli anni ’30, ormai intimamente legata al risveglio mattutino di molti italiani. A quale “fonte” prese ispirazione Alfonso Bialetti? Fonte nel senso che l’idea gli venne osservando alcune massaie che lavavano i panni lungo le rive del lago d’Orta usando un mastello con il fondo bucato. Sotto il mastello, in un altro contenitore, mettevano cenere e sapone, la ‘lisciva’, che a contatto con l’acqua ‘bolliva’ facendo schiuma e salendo nella parte superiore dove c’erano i panni’.
E come è arrivato il walkman? E con esso quella voglia di portarci sempre la musica appresso?
07/02/2017