Portobeseno: il nuovo percorso visivo
"Un pediluvio mi farebbe bene": l'installazione di Simone Carraro composta da sei formelle di terracotta
"Un pediluvio mi farebbe bene": è questo il titolo dell'opera di Simone Carraro visitabile grazie al nuovo percorso visivo sulla collina che ospita Castel Beseno. L'installazione è composta da sei formelle di terracotta posizionate su preesistenti pozzetti di cemento armato e si snoda sul prato fuori le mura di Castel Beseno, sul versante verso la Vallagarina.
L'artista, diplomato con lode nel 2018 all’Accademia di Belle Arti di Venezia, parla del suo lavoro come "racconto epistolare in sei pezzi" in cui "le immagini si amalgamano alle parole. Un racconto onirico in 6 atti, dislocati in un ampio itinerario. Lo spostamento diventa la forma necessaria per avvicinarsi alla sua comprensione.
Una narrazione poetico\analitica la cui genesi avviene da un intima osservazione e mitizzazione degli elementi del territorio.
Animali, piante e usanze popolari si incontrano e prendono forma in quello che vuole essere un tributo, un lascito, un sincero ringraziamento a un paesaggio visivo e sonoro che la natura e i suoi abitanti sanno riempire quotidianamente di forti suggestioni", conclude l'artista..
Un invito, dunque, a scoprire il paesaggio e l'ambiente naturale locale che ospita uno dei castelli più visitati delle Alpi.
L'installazione di Simone Carraro si inserisce all'interno del progetto Knowvisit, un progetto di residenze sviluppato dal festival Portobeseno 2018 che ha coinvolto, nel mese di giugno 2018, sette giovani artisti di stanza a Venezia.
Sollecitati dal tema dell'edizione 2018 di Portobeseno, ovvero "NoVisit - Consulta sempre il genio del luogo", gli artisti hanno proposto un approccio di indagine curioso e profondo del territorio attorno al castello, riuscendo a sviluppare visioni libere e personali, contaminando differenti linguaggi in una narrazione collettiva.
Knowvisit si presenta come un originale contenitore di diverse modalità d’indagine, dall’intervento pittorico alla scultura lignea, dalla ricerca sul paesaggio sonoro alle audio interviste, dal vagabondaggio alla performance di un’osteria errante. La residenza è stata coordinata dall'artista, originario di Besenello, Francesco Vogl e ha visto la partecipazione di Elisa Barbieri, Simone Carraro, Alice Garbo, Nicolò Masiero Sgrinzatto, Riccardo Michelin, Enrico Ricciardelli, Carlo Scarpa.
La residenza di ricerca si è sviluppata tra Besenello e la montagna di Scanuppia, risalendo poi il torrente Rosspach da Calliano fino al paese di Guardia, per tornare sotto le mura del Castello, esplorando spazi urbani, sociali e campagne, indagando il sensibile con curiosità. Le opere realizzate durante la residenza sono state esposte nel castello di Beseno il 22 e 23 giugno nell'ambito della programmazione del festival.
L'installazione di Simone Carraro è visitabile liberamente partendo dal parcheggio di castel Beseno e si raggiunge seguendo uno dei sentieri nel bosco che aggirano le mura e si dirigono verso il fronte lagarino del castello.
14/12/2018