Progetto Talmud
Un invito all'enciclopedia della comunità ebraica nella città del Simonino
«In occasione della pubblicazione del primo dei 36 volumi, dedicato al capodanno ebraico – spiega Massimo Giuliani – ci è sembrato giusto organizzare questo incontro a Trento perché la città ha conosciuto rottura e riconciliazione con la comunità ebraica. C’è stata la storia del Simonino. La comunità ebraica è stata bandita dalla città per cinque secoli. Una vicenda che si è risolta grazie anche all’approfondimento storico e scientifico di personalità come monsignor Rogger e l’arcivescovo Gottardi che hanno abolito il culto del presunto beato e hanno riconosciuto l’ingiustizia verso la comunità ebraica di allora. Per questo abbiamo voluto organizzare proprio qui questo momento di riflessione su un testo che è stato perseguitato per secoli e sull’attuale rifioritura di interesse verso le fonti della cultura ebraica».
Approfondisce così Massimo Giuliani - docente di pensiero ebraico presso l'Università di Trento - le ragioni della presentazione del progetto di traduzione del Talmud in un incontro pubblico a Trento. L'incontro si svolgerà mercoledì 9 novembre al Dipartimento di Lettere e Filosofia. «Ma cos’è il Talmud? - prosegue -. Esso è considerato l’enciclopedia della comunità ebraica. È una enorme raccolta degli insegnamenti dei rabbini degli ultimi duemila anni. È l’anima della cultura ebraica: concerne il campo religioso come ogni aspetto della vita. Dalla giurisprudenza alla scienza, dalla filosofia alla sfera del lavoro, della giustizia sociale, dell’economia, ma anche al rapporto con gli animali o con il tempo. Il Talmud ha origine dalla trascrizione delle discussioni degli studiosi di Torà nelle accademie di Babilonia. È un testo che più che precetti propone analisi delle ragioni di una parte e dell’altra. Un invito alla tolleranza e al rispetto anche dell’opinione della minoranza. Il Talmud è stato scritto da ebrei per ebrei, ma è una raccolta di saggezza che ora, grazie alla traduzione, può rappresentare anche un arricchimento del patrimonio culturale italiano».
Sul sito del progetto Talmud è presente l’imponente lavoro di traduzione in italiano del Talmud babilonese, considerato l’enciclopedia della saggezza ebraica. Cinque anni fa l’avvio dell’operazione promossa e sostenuta da Presidenza del consiglio dei ministri, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Consiglio nazionale delle ricerche e Unione delle comunità ebraiche italiane. Lo scorso aprile la pubblicazione del trattato sul capodanno ebraico (Rosh Hashanà), il primo dei 36 volumi che compongono l’opera. La traduzione commentata del Talmud, con testo originale a fronte in ebraico e aramaico, è affidata a un team formato da circa 70 studiosi, fra traduttori e revisori, affiancati da una decina di esperti informatici e con il supporto di un software sviluppato ad hoc.
Una delle prime presentazioni pubbliche del progetto Talmud si terrà, appunto, mercoledì 9 novembre alle 15 all’Università di Trento, nella sede del Dipartimento di Lettere e Filosofia, aula 7 (Via Tommaso Gar, 14). Ad aprire il pomeriggio saranno il direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia, Fulvio Ferrari, e il rettore dell’Ateneo Paolo Collini. Massimo Giuliani (Università di Trento/Dipartimento di Lettere e Filosofia) e Oliviero Stock (Fondazione Bruno Kessler/Center for Information and Communication Technology) introdurranno quindi il dibattito. Sono attesi gli interventi di Massimo Acanfora Torrefranca (vicedirettore del progetto Talmud), che si soffermerà sul perché di un progetto Talmud in Italia, di Andrea Bozzi (presidente del comitato scientifico del progetto Talmud), che analizzerà le sfide e le opportunità tecnologiche del progetto Talmud, e del rabbino Gianfranco Di Segni (presidente del progetto Talmud, guida scientifica e operativa, oltre che rettore del Collegio rabbinico italiano di Roma), che si concentrerà su “Cos'è davvero il Talmud? Esempi e stimoli allo studio”. All’incontro, oltre a studenti e docenti, è invitata tutta la cittadinanza.
07/11/2016