Tempo della Meraviglia
Portland diventa il cuore del festival di teatro e scienza
Si può acciuffare il cielo a mani nude? Quanto pesa un etto di tofu? Il caos ha un colore? E' più semplice quadrare un cerchio oppure arrotondare un matematico?...
Aperto il il sipario sulla terza edizione del Festival “Teatro della Meraviglia”, kermesse di teatro e scienza nata dalla collaborazione tra Università degli Studi di Trento, Opera Universitaria, Compagnia Arditodesio e Teatro Portland. Il festival quest’anno arricchisce la propria formula aggiungendo, ai consolidati spettacoli teatrali ed “Augmented Lectures”, appuntamenti pensati per scolaresche e docenti nelle prime mattinate e pomeriggi di programmazione.
Altra novità della terza edizione del festival la mostra interattiva “Play”, curata dalla start up Level Up e nata nel Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche dell'Università di Trento. L’esposizione propone in maniera divertente e informale un percorso attraverso fenomeni ed esperimenti scientifici. Oggetti sonori si intrecciano a esperimenti sul tempo, il magnetismo si affianca a giochi di luce. Sarà possibile visitare la mostra previa prenotazione da effettuare presso la segreteria del teatro Portland.
Ricorre quest'anno il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo Da Vinci e la rassegna prende spunto dal suo genio per un programma di spettacoli che sappiano affascinare raccontando l’universo della scienza in maniera creativa. Si comincia il 20 febbraio alle 20.45 con Costellazioni. Pronti, partenza… Spazio! Della compagnia Sosta Palmizi in collaborazione con I Nuovi Scalzi.
Uno spettacolo dedicato alla scoperta dell’Universo portato in scena da una delle compagnie di teatro danza più storiche e riconosciute nel panorama nazionale.
Si prosegue il 21 con Copernico non ci credeva del Centro Teatrale MaMiMò, una piéce che prende spunto dal fatto che nella prefazione alla sua opera più famosa, il “De revolutionibus orbium coelestium”, emerge come il famoso astronomo Copernico dubitasse delle sue stesse intuizioni, quasi incriminandosi e scusandosi per essersi ritrovato a dimostrare una tanto assurda tesi: la terra non è il centro dell’universo.
Arriva quindi il giorno successivo una nuova produzione di Pacta dei Teatri con Leonardesco e Sfumato, una performance in cui, intorno alle visioni rivoluzionarie del grande genio, si intersecano lighting design, musica, colore, scienza e teatro.
L’ultimo appuntamento del festival è il 23 febbraio alle 20.45 con L’uomo che pesò il mondo, una creazione di Nuove Cosmogonie Teatro dedicata a Henry Cavendish, scienziato eclettico che, sul finire del ‘700, determinò sperimentalmente il peso del nostro pianeta. Lo spettacolo vuole porre una relazione tra il genio e la vera sregolatezza, con la consapevolezza che la scienza è fatta anche di debolezze umane, talora di meschinità, di situazioni al limite del grottesco, e anche di divertimento, passione, genio, perseveranza, poesia e bellezza.
19/02/2019