Terezin. Disegni e parole dei bambini
La prigionia nel lager di Teresin raccontata dai bambini in mostra a Strigno e Castello Tesino
È più di un anno che vivo al ghetto/ nella nera città di Terezin/ e quando penso alla mia casa/ so bene di che si tratta./ O mia piccola casa, mia casetta/ perché m’hanno strappato da te/ perché m’hanno portato nella desolazione/ nell’abisso di un nulla senza ritorno? (Nostalgia della casa, Anonimo, 1943).
A Strigno nel Comune di Castel Ivano fino al 16 febbraio e, successivamente, a Castello Tesino dal 20 febbraio al 10 marzo è possibile visitare Terezin. Disegni e parole dei bambini, la mostra di disegni e poesie realizzati dai bambini prigionieri nel ghetto di Terezin, il più grande campo di concentramento della Cecoslovacchia.
Furono 140.000 i prigionieri che vi entrarono nel periodo di durata del ghetto (dal 24 novembre 1941 all’8 maggio 1945), 35.000 quelli che vi morirono. Degli 87.000 deportati a Est, dopo la guerra fecero ritorno solo 3.097 persone. Fra i prigionieri, furono circa 15.000 I bambini, compresi i neonati. Dopo la guerra non ne tornarono nemmeno 100, e di questi nessuno aveva meno di 14 anni.
I bambini di Terezin scrivevano poesie e disegnavano con ciò che avevano a disposizione, materiale di scarto come i formulari già stampati e della pessima carta di guerra. L’educazione figurativa veniva organizzata secondo un piano preciso. Il complesso dei disegni che si è riusciti a salvare e che fanno parte delle collezioni del Museo statale ebraico di Praga, comprende circa 4.000 lavori e gli autori sono per la maggior parte bambini dai 10 ai 14 anni.
Dal punto di vista tematico, i disegni si possono suddividere in due gruppi: da una parte quelli a tematica infantile, in cui piccoli autori tornavano alla loro infanzia perduta, disegnavano giocattoli, piatti pieni di cose da mangiare, l’ambiente della casa perduta. Prati pieni di fiori e farfalle, motivi di fiaba. Il secondo gruppo è formato invece da disegni con motivi del ghetto che raffigurano la cruda realtà in cui i bambini erano costretti a vivere. Disegni delle caserme, dei blocchi, delle strade, dei baraccamenti con i letti a tre piani, i guardiani. Ma anche i malati, l’ospedale, il trasporto, il funerale, un’esecuzione. Nonostante tutto però, non era spenta la speranza di un domani migliore, come testimoniano le righe finali di un altro "Anonimo": "Se tutto è in fiore, oggi mi dico/ perchè io non dovrei? E per questo resisto!".
A Castel Ivano la mostra rimarrà aperta dal 29 al 16 febbraio dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. A Castello Tesino la mostra sarà invece visitabile al sabato dalle 10 alle 12.30 e dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.45, escluso il mercoledì, giorno di chiusura della struttura.
La mostra è allestita presso l'atrio della scuola media di Strigno, nel Comune di Castel Ivano, e successivamente presso la Biblioteca comunale di Castello Tesino.
Il lavoro condotto sui disegni e le poesie dei bambini di Terezín ha inoltre dato vita a un progetto scolastico promosso nelle classi terze delle medie di Castel Ivano e Castello Tesino, grazie alla collaborazione delle insegnanti.
La mostra è organizzata da Arci del Trentino in collaborazione con il Comune di Castel Ivano.
30/01/2018