4 settembre 1904/2004. Lezione di storia

Convegno

4 settembre 1904: a Buggerru, nel cagliaritano, l'esercito spara su una folla di minatori in sciopero. Si contano tre morti e una ventina di feriti. È un nuovo episodio nella catena di eccidi di lavoratori che da alcuni anni scandisce l'opera di repressione attuata soprattutto nel Mezzogiorno nei confronti delle istanze di cambiamento sociale del mondo operaio, rurale, bracciantile e minerario. Il clima è incandescente. La risposta è la proclamazione dello sciopero generale, il primo nella storia d'Italia. Dal 16 al 21 settembre il Paese è attraversato da una imponente mobilitazione del proletariato italiano. La prova generale dell'uso consapevole di uno strumento di protesta globale contro il governo, la sua politica, il suo ordine sociale.
Dalla 4ª di copertina di "SCIOPERO!", supplemento (nr. 32) al quotidiano L'Unità dd 27.8.2004

Cento anni fa, il 4 settembre 1904, Felice Lìttera, Salvatore Montixi e Giustino Pittau, tre minatori sardi che partecipavano ad una manifestazione sindacale per rivendicare condizioni di lavoro più umane, vennero uccisi durante un assalto del 42° Fanteria.
La PROMART di Trento celebra il doloroso anniversario affidando ai versi di Manlio Massole - minatore-poeta di Buggerru - il ricordo del sacrificio dei tre martiri del lavoro.
Il programma dell'associazione culturale trentina (che già nei primi anni '90 si occupò delle vicende dei minatori del Sulcis-Iglesiente con una serie di coinvolgenti iniziative), si concretizzerà sabato 4 settembre, dalle 10 alle 22, presso la Galleria Spazio 27 con una "MARATONA DI POESIA" alla quale potranno liberamente partecipare - semplicemente prenotando il proprio intervento - tutti coloro che vorranno leggere o recitare le poesie del minatore-poeta sardo. I versi potranno essere "scaricati", insieme alla locandina/regolamento della manifestazione, dall'area news del sito Internet www.fabitrento.it o richiesti direttamente al presidente della PROMART (347.5308211 - tonico52@yahoo.it), che li trasmetterà per posta elettronica agli interessati.
Durante le dodici ore di maratona poetica saranno presentate alcune delle opere di diversi artisti trentini che nel '93 illustrarono le poesie di Manlio Massole pubblicate dalla ARCA Edizioni, verrà diffuso il CD "Pelle di mulo", realizzato nello stesso anno dal gruppo trentino dei Turya Trance e, infine, proiettato il documentario "Abruxia", girato nel 1993 dal regista RAI Piero Lillus proprio nel bacino minerario che vide il martirio di Felice Lìttera, Salvatore Montixi e Giustino Pittau.

La partecipazione è libera e aperta a tutti coloro che vorranno leggere o recitare le poesie del minatore-poeta sardo Manlio MASSOLE, seguendo le regole qui indicate:
• Ogni partecipante potrà leggere/recitare un massimo di 5 poesie, scegliendole liberamente tra quelle pubblicate nell'area news del sito Internet www.fabitrento.it, oppure richiedendole alla PROMART che le farà pervenire a mezzo posta elettronica
• Le 12 ore di maratona verranno suddivise in fasce da 30 minuti ciascuna; ogni partecipante dovrà prenotare la fascia oraria nella quale intende leggere/recitare le poesie prescelte telefonando o inviando una mail all'Associazione PROMART entro e non oltre il 3 settembre
• L'intera manifestazione verrà registrata in audio. Ciascun partecipante, prima di leggere/recitare i versi prescelti dovrà dichiarare il proprio nome e cognome, accompagnati - se ritenuto - da una breve dedica, e compilare il libro-firma dell’evento, rilasciando liberatoria per l’eventuale diffusione, via radio o con altri mezzi, della registrazione
• Nessun compenso e/o rimborso spese potrà essere preteso per la partecipazione e nessuna finalità di natura economico-commerciale o speculativa direttamente o indirettamente riconducibile all'evento verrà perseguita dagli organizzatori.

LEZIONE DI STORIA
di Manlio Massole
Io dico tre uomini uccisi
io dico tre pene di sangue
io dico tre voci di lotta.
Era domenica quel quattro di settembre,
il mare era in tempesta e il cielo livido
il quattro di settembre del millenovecentoquattro.
Noi nascemmo in quel giorno
dal sangue che moriva
di Felice Lìttera, di Salvatore Montixi, di Giustino Pittàu
imbattutisi nell'orrore del 42° fanteria.
I servi volevano essere meno servi,
gli uomini un po' più uomini;
ma non ci fu pietà nel giorno del Signore.
Le fucilate le fucilate, furono venti le fucilate:
noi le sentiamo ancora nelle sere di silenzio,
se il cuore si fa attento al nostro destino di pianto,
provenire lente da Via Marina ancora dolorante
e vediamo Felice Lìttera, Salvatore Montixi, Giustino Pittàu
camminare senza passi
lungo la strada della loro vittoria:
da Planu Sartu a Malfidano all'officina falegnami
e sorridono e ciascuno porta sulle spalle una bandiera rossa.
Io dico tre uomini uccisi
io dico tre pene di sangue
io dico tre voci di lotta.
Io dico tre eroi martirizzati.
Ce ne impipiamo di Pellico, di Gioberti, di Cavour,
ai nostri figli insegniamo altri eroi:
Felice Lìttera, assassinato a Buggerru;
Salvatore Montixi, assassinato a Buggerru;
Giustino Pittàu, assassinato a Buggerru.
La maestra dagli occhi spessi
il professore morto di fame che non sciopera ancora
hanno voglia di dire storiche cretinerie
ché i nostri figli sono quel sangue lontano
che sa la verità del dolore, la verità della giustizia.
Io dico tre uomini uccisi
per il coraggio di essere uomini;
io dico tre pene di sangue
per sete di giustizia;
io dico tre voci di lotta
per conquistare un tempo di civiltà.
Il direttore era una lama affilata dentro le reni;
gli ordini, frustate a chinare teste già chine:
la vergogna non più sopportata fu la salvezza
dell'integrità dell'uomo.
E quando si tentò di levare sguardo d'uomo
(il cielo sapiente fu livido di pianto,
il mare sapiente s'agitò nell'angoscia)
arrivò da lontano l'orrore del 42° fanteria.
Non ci fu pietà nel giorno del Signore.
Le fucilate le fucilate, furono venti le fucilate.
Uccisi
pene
voci
Felice Lìttera
Salvatore Montixi
Giustino Pittàu.

PELLE DI MULO
di Manlio Massole
Ho preso la croce
della mia gente in croce.
Ora anch’io ho lo sguardo
del mulo imbrigliato.
Otto ore serviamo da servi
otto ore imbestiati in pelle di mulo.
Gli uomini son loro, i padroni del mondo.
Ma non è un segreto
che prepariamo lotte e vittorie
per bruciare tutte le pelli di mulo.
Ad uno ad uno tutti gli uomini
risponderanno a nome d’uomo.
Ho sentito sulla schiena
la bastonata che fa ribelli:
se imparo la calda vernaccia tra gli amici
nessuno dirà più: è quello
che ha la casa piena di libri.


organizzazione: PROMART Libera Associazione per la Promozione delle Arti