4.48
Garberie Open
Compagnia Estroteatro
4.48
di Sarah Kane
regia di Mirko Corradini
con Cinzia Scotton
Dal volantino di sala di "4.48"
Ogni tanto ti succede di leggere un testo teatrale.
Ogni tanto ti succede di incontrare unattrice.
Ogni tanto ti succede di pensare a quel testo teatrale ed a quellattrice contemporaneamente.
A me è successo.
Così è nato il nostro 4.48.
Sarah Kane scrive di morte. Di sesso. Di violenza. Di suicidio. Scrive senza filtri.
È trasparente in ogni suo sentimento.
Sarah Kane esprime amore, odio, dolore, angoscia, desiderio, con una franchezza tanto lucida e vera da poter essere definita candida.
Candida come il bianco.
Sarah Kane ti investe come un fiume in piena.
Con una forza che solo lacqua sa avere.
Il nostro 4.48 nasce da questi tre elementi: TRASPARENZA, BIANCO, ACQUA.
La trasparenza di una camera di sicurezza per persone che hanno tentato il suicidio: senza più intimità, sottoposti allincessante pressione dello sguardo clinico. Osservati da tutti, giudicati da tutti. E ognuno giudica da un punto di vista diverso: il proprio punto di vista
Una stanza tanto bianca quanto inespressiva.
Una stanza dove le parole si trasformano in acqua, in sangue, in amore, in speranza. In tende che si chiudono per sempre.
"4.48" è il grido silenzioso di chi ha troppa voglia di vivere, la lucidità di chi ha deciso di morire, la consapevolezza di chi ha scelto di non farcela più, la disperata confessione di chi ha troppa paura di soffrire ancora.
Lultima supplica di chi ha troppo amore da dare. E troppo da chiedere.
Non ho nessuna voglia di morire. Nessun suicida ne ha mai avuta.
organizzazione: Teatro delle Garberie