40 anni di scavi nel sito di Monte San Martino: interrogativi e prospettive
Posto in posizione panoramica con vista sul lago di Garda e frequentato sin dallepoca protostorica, Monte San Martino è uno dei siti archeologici più vasti e più importanti del Trentino che raccoglie le testimonianze di oltre duemila anni di storia. Situato tra Pranzo di Tenno e Campi di Riva del Garda, è da oltre quattro decenni terreno di indagine da parte degli archeologi. La storia delle ricerche sarà il tema dellincontro 40 anni di scavi nel sito di Monte San Martino: interrogativi e prospettive che si terrà venerdì 17 dicembre, alle ore 20.30, presso la Casa Sociale a Pranzo di Tenno. Gli archeologi Giovanni Bellosi e Achillina Granata di ArcheoGeo e Nicoletta Pisu della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento presenteranno una sintesi delle recenti interpretazioni alla luce delle ricerche condotte sul sito e illustreranno gli ultimi lavori eseguiti per la sua valorizzazione.
L'area archeologica di Monte San Martino
La quantità e la qualità delle strutture emerse e dei reperti recuperati (epigrafi, vasellame vario in ceramica comune o in terra sigillata, anfore, lucerne, monete di vario tipo, fibule, pendagli ornamentali e strumenti di lavoro quotidiano) fanno di Monte San Martino un sito di ricerca scientifica privilegiata, indagato a partire dagli anni '70 ad oggi, inizialmente da parte di appassionati locali e quindi dall'Ufficio Beni archeologici, ora Soprintendenza, della Provincia autonoma di Trento.
Larea è frequentata senza interruzione dallepoca pre-protostorica a tutta l'età romana e quindi dall'alto medioevo all'età moderna. La sua posizione di altura e il rinvenimento di reperti della seconda età del Ferro (V-I secolo a.C.) suggeriscono la pratica di riti religiosi che prevedevano, come atto conclusivo, lofferta di oggetti e di sacrifici animali in grandi roghi votivi (Brandopferplätze).
Nella successiva età romana viene edificato un vasto complesso interpretato come santuario, la cui planimetria è ancora ben leggibile: vari ambienti, realizzati con terrazzamenti nella zona sommitale, compongono due grandi blocchi separati da unarea centrale pianeggiante, raggiungibile attraverso una lunga scalinata. Il santuario funziona fino alla fine del IV secolo d.C.: a partire da questo periodo la frequentazione pare spostarsi dalla sommità verso la zona meridionale del dosso, dove si erigono alcuni edifici destinati ad abitazioni, probabilmente in relazione con altri resti murari, individuati lungo il versante, che farebbero pensare ad una cinta fortificata. Su una parte di queste strutture tardoantiche, parzialmente abbandonate, si imposta una piccola chiesa probabilmente in epoca longobarda o carolingia (VIII-IX secolo): ricostruita più volte, la cappella di San Martino è menzionata soltanto verso la fine del XV secolo ed è officiata fino al 1750.
Le iniziative di valorizzazione attuate nel corso degli anni dalla Soprintendenza in collaborazione con i comuni di Riva del Garda e di Tenno hanno visto la realizzazione di infrastrutture funzionali alla visita dellarea e di opere di restauro, oltre alla pubblicazione di un volume sulle indagini dal 1969 al 1979, la creazione del Centro di documentazione a Pranzo di Tenno, incontri e conferenze di divulgazione, eventi musicali e teatrali.
Informazioni
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