8 mani
La musica appare volutamente remota, antimoderna, e nel descrivere quei luoghi presta attenzione soprattutto al risvolto simbolico (o fantastico) di un ideale intreccio fra mondi lontani. Qualcosa di molto simile alla descrizione di una "città invisibile" si riscontra anche nel balletto Fandango ove si elide ogni concreto riferimento geografico e prende corpo, viceversa, un'immagine della Spagna del tutto trasfigurata e soggettiva: "Mentre lavoravo", dice l'autore, "avevo d'innanzi agli occhi lo scudo araldico della Castiglia e dell'Aragona". Il risultato è un catalogo di danze costruito su frammenti di Antonio Soler. (Carlo Galante)
Der Rand der Trauer "Sediamo sul bordo della strada di campagna, sul bordo del campo, e parliamo, e parliamo. Dove dovrebbe essere il bordo delle parole, ivi fogliame secco comincia a bruciare sui bordi, e le parole si piegano con infinita lentezza su se stesse: "Queste unghie orlate di nero!" Questo margine della tristezza".(Peter Handke)
Una cosa che mi ha sempre divertito è quella di aprire il pianoforte e cominciare a pizzicare, grattare, cincischiare, titillare, percuotere e sfregare all'interno, chiedendomi come mai quasi tutti preferiscono starsene seduti alla tastiera suonandolo sui tasti bianchi e neri, attività che alla lunga ... annoia. Avendo dunque quattro esecutori mi è sembrato un assurdo tenerli tutti quanti alla tastiera, dirottandone due all'interno dei pianoforti, a pizzicare o sfregare le corde, oppure a stoppare le note eseguite alla tastiera. Oltre ilbordo delimitato dallo sgabellino, oltre al margine del "si è sempre suonato così", al di là di un confine imposto (da chi?). (Massimo Biasioni)
Le composizioni di Luca Mosca hanno una specie di trama, sono racconti, quasi un commento ad impressioni fatte balenare laggiù, oltre le pagine, forse anche oltre il suono. Racconti di struggimenti, di piroette, di un girovagare ed approdare a una struttura di cristallo. Racconti, perché l'incombere delle note che grava sull'autore non ci viene imposto come peso da condividere, ma si distende nel garbo morale d'una chiarità veneziana.
Jeu è un termine francese che si può tradurre letteralmente in "gioco"; e sul gioco è costruita l'intera composizione: gioco scelto come forma struttura del brano: gioco che si manifesta attraverso l'impiego di colori e ritmi che si contrappongono e si sovrappongono tra loro; gioco che si sviluppa tra due strumenti e che via via si estende anche ai quattro esecutori a loro volta attori protagonisti di questore. (Armando Franceschini)
L'australiano Percy Aldridge Grainger, compositore tra i più noti di musica per big band, si distingue per uno stile personale ed appassionatamente inglese: liberare il linguaggio da ogni influenza esterna, italiana o francese che sia, per tendere anche nella musica ad un ideale di "nord Europa".
Gavin Bryars è uno dei compositori contemporanei più richiesti ed apprezzati sulla scena internazionale. Inglese, di formazione non accademica (musica improvvisata), ha collaborato con John Cage ed ha al proprio attivo un vastissimo catalogo di lavori cameristici, sinfonici, tre opere teatrali e numerosi balletti, continuamente arricchito da commissioni delle più prestigiose orchestre.
Il russo Uspensky ha pubblicato negli ultimi 40 anni più di 100 fra canzoni, musicals e colonne sonore. Di formazione classica, è stato uno dei pochissimi allievi di Sostakovic ed ancor giovanissimo era già a capo del dipartimento di composizione dell'allora Conservatorio di Leningrado, quindi presidente dal 1972 dell'Unione dei Compositori di San
Pietroburgo.
I brani di Ravel e Prokofiev, anche se d'occasione, evidenziano le caratteristiche salienti dei due autori: eleganza francese nel primo, motricità e dinamismo sonoro nel secondo.
Maurice Ravel (1875-1937)
Frontispice (1918)
Per 2 pianoforti a 5mani
Carlo Galante (1959)
Fandango (1993)
Per pianoforte a 4mani
Massimo Biasioni (1963)
Der Rand der Trauer(2002)*
Per 2 pianoforti e 4esecutori
Luca Mosca (1957)
L'isola delle voci
I trattenimenti delle notti dell'isola da "Visioni d'amore" (1985)
Per 2 pianoforti a 4mani
Armando Franceschini (1946)
Jeu (2002)*
Per 2 pianoforti a 8voci
Percy Graingeir (1882-1961)
Zanzibar boat song (1923)
Per un pianoforte a 6 mani
Gavin Bryars (1943)
Out of Zaleski's Gazebo (1977)
Per 2 pianoforti a 8mani
Vladislav Uspersky (1937)
Toccata (1993)
Per 2 pianoforti a 6mani
Sergej Prokofiev (1891-1953)
Il treno (1954)
Per 2 pianoforti a 8mani
Bonporti Piano Quartet
Adriano Ambrosini, Maria Rosa Corbolini, Antonella Costa, Edoardo Lanza, pianoforte
*prima assoluta
organizzazione: Associazione Incontri Internazionali Musica Contemporanea a Trento - Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino-Alto Adige