A colloquio con l'astronomo. Le stelle svelate

Manifestazioni ed eventi

Le Notti dei Musei 2006

I grandi argomenti d’attualità nel campo dell’astronomia diventano un tema di dialogo tra astronomi e pubblico. A seguire osservazioni guidate del cielo con i telescopi e ad occhio nudo.

Appuntamento nel cielo
La notte di San Lorenzo vede ogni anno migliaia di persone con il naso all’insù, volte a cercare con trepidante emozione l’effimera scia di una stella cadente. I giorni migliori per avvistare qualche meteora sono quelli dell’11 e 12 agosto: in quelle ore la Terra incontra il grosso delle particelle cometarie che danno origine al fenomeno, noto come “sciame delle Perseidi”. Il fenomeno delle meteore non è tuttavia limitato temporalmente solo a questo mese, ma interessa tutto l’anno: anche in novembre e gennaio, per esempio, si possono osservare molte stelle cadenti, a volte in numero superiore a quello delle Perseidi. Ma il grande pubblico difficilmente osserva il cielo di notte con le temperature rigide dell’inverno, e per questo motivo il fenomeno, pur cospicuo, passa quasi inosservato.
La Terra, nel suo perenne orbitare attorno al Sole incontra sempre una grande quantità di piccole particelle (meteoroidi) che sono disperse nello spazio dalla coda delle numerose comete che entrano nel Sistema Solare. Quando questi piccoli corpi celesti vengono a contatto con l’atmosfera del nostro pianeta, l’enorme calore sprigionato dall’attrito li fa vaporizzare, creando un’emissione di luce molto intensa: nasce così una stella cadente. Questa esplosione avviene a grandi altezze, tra i 50 e 100 km dal suolo e dura pochi istanti, escludendo quei casi in cui il meteoroide è particolarmente massiccio: allora si parla di bolide, una splendente meteora che può illuminare a giorno il cielo lasciando una scia di fumo visibile anche per qualche minuto.
Questo spettacolo rischia purtroppo di scomparire a causa dell’inquinamento luminoso: in molte città la notte è diventata come il giorno e le stelle non si vedono più. Tanti giovani non hanno mai osservato la Via Lattea, mentre per i loro nonni era un’affascinante e abituale compagnia. Cercare in cielo le stelle cadenti dalla città può risultare deludente, poiché molte di esse sono letteralmente cancellate dalle luci dei lampioni, mentre invece in montagna lo spettacolo è assicurato.
Consigliamo di osservare nelle serate del 10, 11 e 12 agosto quando il cielo si fa scuro, a partire dalle 22.30 circa: il numero di meteore visibili aumenterà gradualmente mano a mano che la costellazione di Perseo, centro apparente dal quale si irradiano le scie luminose, salirà sopra l’orizzonte raggiungendo la massima altezza intorno alle ore 4.00. Purtroppo quest’anno lo spettacolo sarà parzialmente limitato dalla presenza della Luna quasi piena: il suo chiarore interferirà con la visione delle meteore più deboli, riducendone sensibilmente il numero.

Osserviamo e fotografiamo le stelle cadenti
L’osservazione delle meteore è molto semplice e se viene affrontata con alcuni accorgimenti può avere anche un valore scientifico. Diamo quindi alcuni suggerimenti per coloro che, almeno una notte l’anno, vogliano sentirsi un poco “astronomi”.
Con una mappa del cielo, blocco per gli appunti e matita troviamo un sito lontano da fonti luminose: sarebbe bene essere almeno in coppia in modo da avere sotto controllo tutto il cielo visibile. Ogni avvistamento va riportato sulla cartina con una traccia: si dovranno poi annotare il colore della meteora, la durata approssimativa, la luminosità stimata (confrontandola con quella delle stelle visibili in cielo) e per le meteore più brillanti l’ora esatta e la presenza di scie di fumo, sibili o altri rumori.
Alla fine potremo ricavare dai dati raccolti alcune osservazioni interessanti. Prolungando le traiettorie apparenti con un tratteggio si noterà che esse sembrano irradiarsi dalla costellazione del Perseo: avremmo così individuato il cosiddetto radiante. In realtà le particelle meteoriche seguono traiettorie parallele: appaiono divergere da un punto solo per un effetto di prospettiva, così come le rotaie di un lungo tratto rettilineo di ferrovia appaiono divergere da un unico punto dell’orizzonte. E’ importante ricordare che la zona del radiante è quella in cui si osservano meno meteore: le tracce luminose compaiono infatti in tutte le direzioni ad una certa distanza da quella zona.
I dati raccolti sono inoltre utili per costruire grafici della frequenza oraria delle meteore (quante meteore si vedono in un’ora), grazie ai quali è possibile stabilire quando la Terra attraversa la parte dell’orbita cometaria più ricca di frammenti.
Le stelle cadenti sono anche dei soggetti non difficili da “immortalare”. Ecco alcune regole da seguire per ottenere dei buoni risultati: l’obiettivo adatto è un 50 mm con diaframma minimo 1,4 o 1,8, oppure un 35 mm con diaframma 2; la pellicola da usare con sensibilità di 400 Iso o superiore. Sistemata la macchina su di un cavalletto, impostato l’obiettivo a tutta apertura (quella con il valore più piccolo), la messa a fuoco su infinito e la ghiera dei tempi sulla posa B, scattiamo numerose fotografie variando l’esposizione da 3 a 10 minuti, a seconda delle condizioni di limpidezza del cielo


organizzazione: Museo Tridentino di Scienze Naturali