A tempo di gatto

Teatro

A tempo di gatto
Stess, acqua, aria, terra, fuoco, gatti
Multispettacolo in sei scene
Ideazione e testi: Sandro Boato
Regia e coreografie: Fabrizio Bernardini
Scenografia/chitarra: Matteo Boato
Pianoforte-violoncello: Giancarlo Guarino, Stefano Guarino
Compagnia Artedanza: F. Bernardini con Cristiana Bertelli, Giulia Boato, Alessandra Cappelletti, Annalisa Ceccobello, Sabrina Dal Zotto, Rossella Faraguna, Silvia Filz, Angela Giacomoni, Tatiana Rossi, Monica Zampiero
Compagnia Teatro Obliquo: con Mauro Banal, Alessandra Carotti, Elena Dan, Alessandro Franceschini, Mauro Nicolodi, Luca Santuari, Claudio Zordan

Domenica 28 marzo ad ore 20.30 presso l'auditorium "F. Melotti" del MART di Rovereto (TN) nell'ambito delle iniziative per la "Giornata Mondiale dell'Acqua" si terrà il multispettacolo in sei scene tematiche dal titolo "A tempo di gatto" (dallo stress al tempo del gatto).
Un atto unico articolato in sei sezioni che si dipanerà dall'assillo quotidiano dello stress all'apoteosi ironica del gatto anti-stress (un animale che può insegnare qualcosa all'umanità sofferente ed insofferente), attraversando simbolicamente le quattro componenti fondamentali dell'ecosistema (acqua, aria, terra, fuoco).
L'ideazione, i versi e la regia sono di Sandro Boato. Le coreografie di Fabrizio Bernardini. La scenografia di Matteo Boato.
Si esibiranno dal vivo con un repertorio classico al pianoforte ed al violoncello Giancarlo e Stefano Guarino, alla chitarra Matteo Boato.
Animeranno le sei sezioni la compagnia di danza "Artedanza" e la compagnia teatrale "Teatro Obliquo", entrambe di Trento

1 Stress Lo spettacolo si articola in sei scene - mediamente di dodici minuti ciascuna - che, dall'avvio sull'assillo quotidiano dello STRESS si concludono con l'apoteosi ironica del GATTO anti-stress, attraversando simbolicamente le componenti fondamentali dell'ecosistema - ACQUA, ARIA, TERRA, FUOCO - che non se la passano troppo bene, nell'ultimo periodo. Il balletto della compagnia Artedanza interpreta la frenesia da cui vorremmo liberarci e la sua sigla di apertura, costituita da un duetto in versi, tra Enrico Matrella e Alessandro Franceschini (voce fuori campo), evoca diversi aspetti della nostra angoscia.

2 Acqua La prima reazione risanatrice dallo stress viene da "sorella ACQUA, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta" - come afferma san Francesco nel Cantico delle creature e come la dipingono le note di Jeux d'eau (Giochi d'acqua) di Maurice Ravel, sigla d'apertura. Ma l'acqua è anche sempre più spesso scarsa e inquinata: ce lo ricordano i versi di Metamorfosi, cui seguono componimenti sul tema di poeti del Novecento, recitati dalla compagnia Teatro Obliquo. Tali versi sfociano nel mini-capolavoro di Claude Debussy Jardins sous la pluie (Giardini sotto la pioggia), interpretato al pianoforte da Stefano Guarino. Qualche passaggio di danza integra la scena, su uno degli sfondi pittorici di Matteo Boato.

3 Aria Un ulteriore potenziale anti-stress viene espresso nella scena dell'ARIA, mediante la sigla West End Blues (Blues del quartiere occidentale) con la tromba di Luis Armstrong e la poesia intitolata per l'appunto Aria, seguita da un estratto filmico da "il volo dell'aquila" di Andrea Frapporti, dalla musica tardoromantica di Le cygne (Il cigno) di Camille Saint Saëns, interpretata dal Duo Guarino e affiancata dal pas de deux (passo a due) eseguito da Fabrizio Bernardini e Sabrina Dal Zotto.

4 Terra La quarta scena concerne l'attaccamento alla TERRA, sia in senso ecologico - come l'omonima sigla in versi sostiene - sia in senso culturale - come nella grande festa zingaresca dei Balcani, evocata dalla canzone di Goran Brégovic Ederlèsi; ma soprattutto tramite Le Grand Tango di Astor Piazzolla, nell'esecuzione del Duo Guarino, in cui violoncello e pianoforte rappresentano la coppia dell'amore folgorante, misterioso e tenebroso del folk argentino. Altri passaggi di danza sottolineano la continuità "a mosaico"del percorso emozionale e teatrale.

5 Fuoco L'elemento che completa la serie ambientale è il FUOCO, il più umano, il più ambiguo, il più contradditorio: tra l'amore e l'odio, tra il calore e l'incendio, tra la convivenza e la guerra. La sigla è costituita dalla "danza infernale" dell'Uccello di fuoco di Igor Strawinsky e dal sonetto Fogo (Fuoco) su cui si innestano versi evocanti la tragedia cecena, l'assedio di Saraievo, l'America dell'11 settembre 2001 ed altre composizioni sulla pace e la guerra, interpretate dall'attore Enrico Matrella. Riscatta infine l'antitesi la chitarra di Matteo Boato, interprete di Asturias, di Isaac Albéniz.

6 Gatti L'ultima parte dello spettacolo è una kermesse ironica dedicata ai GATTI, GATI, CATS, in tre idiomi - italiano, veneziano e inglese. Ne è interprete la compagnia Teatro Obliquo, col triplice contrappunto della chitarra, dei gatti dipinti e dei gatti ballerini della compagnia Artedanza, cui si deve anche la chiusura dell'intera sequenza teatrale con un estratto del musical CATS. Apre e chiude, a mò di sigla, questa sezione conclusiva particolarmente densa il "Duetto dei gatti" di Gioachino Rossini.