Acciaierie

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2008/2009
La Grande Prosa

Teatro Stabile Di Bolzano
Acciaierie
di Antonio Caldonazzi, Andrea Castelli,
Sandro Ottoni
regia Antonio Caldonazzi
scene e costumi Roberto Banci
con Andrea Castelli

Il 20 febbraio 1935 Mussolini convoca a Roma alcuni fra i maggiori esponenti dell’industria italiana e le massime autorità politiche della città di Bolzano. La sua ferma volontà è di far nascere nella città capoluogo dell’Alto Adige una vasta zona industriale che con le sue fabbriche bisognose di uomini, di tanti uomini e donne che ci lavorino, possa richiamare un grande numero di immigrati italiani, pronti a lasciare il loro paese d’origine e il lavoro dei campi, per inseguire, in fabbrica, il sogno di una vita migliore. Pochi mesi dopo, il 20 dicembre 1936, il ministro delle Comunicazioni Stefano Benni inaugura ufficialmente la zona industriale, anche se a quella data le fabbriche bolzanine non sono ancora in grado di produrre nulla.
Negli anni immediatamente successivi nascono a Bolzano la fonderia di ghisa Guido Pippa, la Montecatini, la Lancia, la Feltrinelli, la Saffa, la Ceda, le Distillerie Federali, la Sagma, la Fro, la Legnami Ferruccio Amati e le Acciaierie Falck, fabbriche che arriveranno a dare lavoro nel 1940 a seimila addetti mutando radicalmente la fisionomia e la storia della nostra città.

Attraverso un accurato lavoro di ricerca su fonti scritte e testimonianze dirette si è cercato di ricostruire la vita all’interno delle Acciaierie, privilegiando il punto di vista di chi ci ha lavorato dedicando anni di fatica allo sviluppo industriale della nostra città.
Dopo le felici esperienze di Da qui a là ci vuole 30 giorni... sull’epopea degli emigrati trentini in Brasile e di Sinigo/L’acqua ci correva dietro sulla vicenda della bonifica e successiva industrializzazione di Borgo Vittoria, Andrea Castelli, Antonio Caldonazzi e Sandro Ottoni danno vita a questo spettacolo che completa la trilogia della memoria e del lavoro che il Teatro Stabile ha voluto dedicare alla nostra ancora giovane comunità e alla formazione di un’identità più radicata sul territorio.

Uno spettacolo che racconta il grande esodo, le speranze, le difficoltà, le delusioni, il rapporto con la “nuova” vita da operai, il lavoro in fabbrica, la non facile situazione nei quartieri nati intorno alla zona industriale che diedero alloggio ai nuovi arrivati, creando una vera e propria città operaia.
Una nuova produzione che ha l’obbiettivo di raccontare un importante quanto particolare momento storico della città di Bolzano, per farlo conoscere a quelli che non c’erano e ricordarlo assieme a coloro che l’hanno vissuto sulla propria pelle.

Informazioni sulla prevendita

Orario cassa: Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00
telefono: 0471 30 41 30