Ala Città di Velluto 2004

Città di Velluto 2004 è, come tradizione, un omaggio alla memoria dei preziosi velluti di seta che resero celebre Ala, e a un’epoca, il Settecento, ricca di suggestioni e relazioni con il gusto contemporaneo.
Un periodo complesso, che anticipa le forme della modernità e, allo stesso tempo, si caratterizza per una propria inconfondibile fisionomia. Un secolo che ancor oggi incanta e affascina.
Città di Velluto nasce per celebrare il simbolo di questa seduzione, il tessuto più ricercato e prezioso di un’epoca intera: il Velluto, ma nasce anche per celebrare una città, Ala, che ha saputo farsi conoscere in tutta Europa esportando panni che i contemporanei chiamavano Velour de Genes ma sapevano provenire da un borgo situato lungo il corso dell’Adige, tra i monti.
La città di Genova aveva custodito gelosamente il segreto della produzione di questo tessuto, un’arte difficile e unica che, giunta ad Ala, è stata custodita con la stessa gelosia e tramandata di madre in figlia perché l’abilità e la fermezza di mano richieste erano frutto di saperi trasmessi e acquisiti in anni di esperienza e di vita.
Pur nascendo e sviluppandosi in un’epoca che ha saputo rinnovare la propria visione del mondo, aprendosi al fascino della complessità dell’uomo e della natura così come alle molteplici suggestioni provenienti dai margini dell’Europa, la produzione dei panni di Velluto è riuscita a mantenere intatta la propria seduzione nel tempo così come solo una forma d’arte riesce a fare.
Ancora oggi molti di noi possono ripercorrere nella memoria i gesti e i movimenti della produzione artigianale dei tessuti: la battuta del telaio a mano e la rincorsa della spoletta; ma nella produzione del Velluto a tutto ciò si aggiungevano operazioni sapienti per controllare la lama tagliente che scorreva in una scanalatura di ferro e che poteva, in un istante, tagliare il pelo, originando la tradizionale morbidezza di questo tessuto unico, o recidere il panno e rovinarlo irreparabilmente.
Osservare le Filatrici nel taglio deciso del velluto è come partecipare ad un rito; gesti aerei e impalpabili ma allo stesso tempo semplici, essenziali e definitivi, guidati da un’abilità ereditata nei secoli; gesti che le donne sanno compiere con decisione, indirizzata però da un’inconsueta sensibilità.
In occasione di questa nuova edizione di Ala Città di Velluto ci pare importante sottolineare come anche da quelle donne, depositarie silenziose di un sapere antico, sia derivata tanta parte della storia, della tradizione e della prosperità della nostra terra. Un’attenzione e un ricordo dovuto, questo, ma anche una spinta a non dimenticare il ruolo e la ricchezza che esse rappresentano ancora oggi per la nostra comunità.
Margherita Cogo Assessore alla cultura della Provincia Autonoma di Trento
Giuliana Tomasoni Sindaco di Ala
Tiziano Mellarini Assessore al turismo della Provincia Autonoma di Trento