Alpinismo - La montagna di Eugenio Dalla Fior

Mostra fotografica

Immagini storiche di Eugenio Dalla Fior

Eugenio Dalla Fior nasce a Trento il 12 giugno 1891, secondogenito di una famiglia legata all’ambiente filoitaliano, che caratterizza parte della classe dirigente locale a cavallo fra Ottocento e Novecento. Frequenta l’Imperial Regio Ginnasio di Trento e poi si iscrive alla facoltà di medicina di Torino dove si laurea nel 1916. Allo scoppio della guerra si arruola volontario nell’esercito italiano per prestare servizio negli ospedali militari posti lungo la linea del fronte. Alla fine del conflitto assume la condotta medica di Cles, dove opera generosamente fino al 1951. Per motivi di salute si sposta poi a Riva. Qui muore il 31 dicembre del 1956.
La passione per le montagna inizia molto presto, assieme ad un gruppo di amici, che comprende Camillo Marchi, Vittorio Fabbro, Giuseppe Cristofolini, Ettore Grassi, Mite Ghezzer, Lino Vois, Francesco Lot, si avventura sulle Dolomiti di Brenta e di San Martino di Castrozza, fra le rocce della Presanella e i ghiacci dell’Adamello, sulle cime dell’Ortles e del Cevedale, nel Gruppo del Catinaccio e sulla Marmolada, sulle guglie della Valle di Fassa e della Val Gardena. Amico di Guido Rey, per due volte si spingerà anche in Val d’Aosta, per salire le grandi montagne e ammirare la meraviglia del paesaggio alpino.
Eugenio Dalla Fior documenta molte di queste imprese in alcuni quaderni manoscritti, dove raccoglie pagine di diario e capitoli di memorie. Illustra, inoltre, le montagne e l’ambiente che le caratterizza con una raccolta di circa mille immagini ora conservate, assieme ai quaderni, presso la SAT di Riva del Garda. Si tratta di fotografie che egli scatta perlopiù con la sua Kodak nel corso degli itinerari alpinistici, alle quali aggiunge alcune riproduzioni di altri amici o fotografi.
Scrive, infatti, egli stesso nel 1908: «Fra gli svariati e numerosi passatempi che la vita moderna ci offre, io scelsi a preferenza di tutti l’alpinismo. Oh la potenza affascinante della montagna! Chi non si sente attratto dalla bellezza, dalla varietà dell’alpinismo? In poche ore si passa dall’estate all’inverno; si ritorna e si passa per la primavera, si scende dai ghiacciai per penetrare nelle selve. La montagna varia continuamente di aspetto, coi suoi ruscelli mormoranti fra l’erbe dei pascoli, con le sue cascate che precipitano rimbombanti in immense voragini, coi suoi picchi e le sue guglie baciate dal sole, coi suoi azzurri e immensi ghiacciai... E l’uomo, dinanzi a questo spettacolo sì bello, sì immenso, sentesi compreso di stupore, d’ammirazione, guarda e tace. L’infinito schiaccia. Ma la gioia d’una conquista supera tutti questi sentimenti suscitati in noi dalla bellezza della natura».
Il libro raccoglie circa 400 immagini unite dai commenti e da brani tratti dai suoi diari; la mostra intende offrire un saggio della fotografia di Eugenio Dalla Fior attraverso un centinaio di immagini, inserendo la sua visione della montagna in uno spaccato della più ampia attività alpinistica e della ricerca documentaria legata ai gruppi giovanili che, negli anni a cavallo della prima guerra, fanno capo alla Società degli Alpinisti Tridentini e alla neonata Sezione Universitaria (SUSAT). I grandi panorami, le ambientazioni e le immagini dei soggetti particolari vanno così a definire un contesto ricco di interessanti spunti geografici e paesaggistici, e allo stesso tempo rivelano l’attenzione rispetto all’uomo e ai suoi ideali.


organizzazione: Centro Studi Judicaria