Am grossen Wannsee

Teatro

Giorno della memoria. 27 gennaio 2012

Club Armonia
Am grossen Wannsee
racconto in cinque quadri di Renzo Fracalossi

Il 20 gennaio 1942, sulle gelide rive di un romantico laghetto alla periferia di Berlino, si tenne quella "Conferenza del Wannsee" da cui prese le mosse la sistematicità dello sterminio degli Ebrei d'Europa. Protagonista ne fu Adolf Eichmann che sarebbe divenuto uno dei principali esecutori della follia. Il racconto teatrale prova a ricordare cosa fu quella conferenza nel suo settantesimo anniversario: a partire dal processo ad Eichmann nel 1960-61, a ritroso fino a quella livida giornata di gennaio 1942.

Nell’immenso orrore della Shoah, il mese di gennaio è un mese particolare. Il 20 gennaio 1942 si tenne infatti quella “Conferenza del Wannsee”, da cui prese le mosse la sistematicità dello sterminio della radice ebraica dell’Europa: quella riunione degli alti vertici amministrativi e polizieschi del III Reich segnò la transitazione dalla “tradizione del pogrom”, per come l’aveva conosciuta il vecchio continente nei secoli precedenti, alla scientificità del Male assoluto. Il 27 gennaio 1945 poi si chiuse l’incomprensibile voragine di Auschwitz - Birkenau e, con essa, l’oceano concentrazionario nazista che aveva ingoioato milioni di esseri umani colpevoli solo di esistere.
“Am Grossen Wannsee” è solo un racconto didattico che prova a rispolverare i temi e i protagonisti di quella Conferenza, nella consapevolezza che essa costituì un giro di boa dentro la rotta dell’Olocausto e nel settantesimo anniversario della stessa, partendo dalla “voce” del suo “amanuense”: un banale individuo il cui nome era Adolf Eichmann e che, proprio nella nostra regione, si trasformò in Richard Klement, per poi diventare Francisco Schmid in Argentina, dove era fuggito grazie a una rete di protezioni e di solidarietà degli “alten Kameraden”.
Dalle fasi istruttorie del suo processo a Gerusalemme nel 1960 - 1961, a ritroso fino a quella livida giornata del gennaio 1942 sulle gelide rive di un romantico laghetto alla periferia di Berlino, non tanto per ricordare, quanto soprattutto per conoscere una delle pagine meno note della Shoah.
In scena sette attori, guidati dalla regia di Emilio Frattini e Renzo Fracalossi, percorreranno in cinque quadri le tappe principali di quel calvario, accompagnati dalle partiture musicali di Pavel Haas, compositore ebreo - boemo di fama e scomparso nella notte e nella nebbia di quegli anni d’inferno per l’Ebraismo, eseguite da un Quintetto di Ottoni sotto la guida del M° Federico Scarfì.