Andrea Nicolussi Golo

Di roccia di neve di piombo

Incontri e convegni
Andrea Nicolussi Golo

presenta l'incontro CARLO MARTINELLI scrittore e giornalista, presidente della giuria del premio letterario Frontiere-Grenzen

 

Andrea Nicolussi Golo (1963)
lavora presso lo Sportello Linguistico della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri  e collabora come operatore culturale con l’Istituto Cimbro di Luserna/Lusérnar Kulturinstitut.
Ha pubblicato il libro di racconti Guardiano di Stelle e di vacche (2010), e il romanzo Diritto di Memoria (2014) entrambi nelle edizioni Biblioteca dell’Immagine.
Ha vinto numerosi concorsi di poesia in lingua cimbra e nel 2013 su autorizzazione Einaudi ha dato alle stampe la traduzione in lingua cimbra del capolavoro di Mario Rigoni Stern Storia di Tönle.
Per l’Istituto Cimbro di Luserna ha pubblicato varie favole per bambini, tra cui Marino e Menocchio, Melissa dei Carbonai, Martìn di Boscoscuro. Nel 2011 ha ricevuto il prestigioso premio Ostana Scritture in Lingua Madre.
Recentemente ha pubblicato la traduzione in Cimbro del piccolo principe.
È accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (GISM).

  

Milano
Gennaio 2016, Abbazia di San Michele. “Non ti assolverò mai! Mai! Ricordatelo bene, mai! E non ti perdonerò” urla l’abate con voce carica di “costernazione e morte” a uno dei protagonisti. Inizia così, con un’assoluzione negata, l’avvincente racconto di Andrea Nicolussi Golo. E per scoprire il motivo di tanta determinazione, bisognerà immergersi nelle complicate vicende che hanno caratterizzati la metà degli anni Settanta del Novecento, fino ad arrivare alle ultime, sorprendenti, pagine del libro.

L’alta quota come liberazione
La montagna, le rocce, la neve, i prati a primavera fanno da sfondo ad anni difficili. Sono gli anni delle rivolte operaie, dei turni massacranti alle catene di montaggio, degli scioperi, del volantinaggio, dei picchetti. Sono gli anni della lotta armata, dei “padroni”, dei crumiri, dei compagni, e delle Brigate Rosse. Fuggire dalla città, anche solo per una breve escursione in montagna, è un modo per scrollarsi di dosso la tensione, la paura e per sottrarsi agli “infiniti giorni di fabbrica e di rabbia”.

L’alienazione della brugola
Accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna e già autore di titoli di successo come “Guardiano di Stelle e di vacche” e “Diritto di Memoria”, in questo nuovo libro Nicolussi Golo trascina il lettore nello scampolo di un’epoca che sembra ormai un lontanissimo passato. La storia ruota attorno a cinque protagonisti. Quattro uomini e una donna, Nives, capelli rossi e occhi di fustagno verde. Nives è nata all’ombra delle Pale di San Martino ma a venti anni lavora già alla catena di montaggio in una grande città. Ogni trenta secondi avvita quattro brugole su un pezzo, e ogni quarantacinque secondi passa a quello successivo: 120 colpi all’ora, 960 in otto ore “il cervello traballa come una sedia sghemba, sciaborda dentro il cranio come l’acqua in una bottiglia piena a metà”. Per lei andare ad arrampicare significa non sentirsi solo la “donna che avvita le brugole”.

Nessuno può essere innocente
Nelle pagine di questo avvincente reticolo di caratteri, ci sono poi Gottlieb, il compagno Nives, anche lui lavora in fabbrica, come Onorio Marchetti, il quale però di notte studia perché la fabbrica gli va stretta e si vuole laureare. C’è Lorenzo, l’amico di escursioni di Nives, “il più buono di tutti ma nemmeno lui è innocente. Nessuno può esserlo”; è un veneziano di terraferma, che non conosce il mare ed è perdutamente innamorato dell’alta quota. E, infine, c’è Ernesto, che per tutti è ErnestocomeilChe, appassionato e contestato, sindacalista che viaggia con due lacci emostatici nella borsa nel caso “dovessero sparare solo alle gambe”. Sono anime inquiete, come i giorni che stanno vivendo. A volte fanno tenerezza, a volte rabbia, non sempre si riesce a capire cosa realmente pensino. Si lotta con loro, si soffre con loro, li si segue in montagna e nel loro tragico percorso. Tutti in un certo senso vittime di un sogno divenuto incubo.


organizzazione: Associazione culturale La Bottega dell’Arte