Annamaria Gelmi. Vivere lo spazio
mostra e catalogo a cura di SERGIO POGGIANELLA
testi di SERGIO POGGIANELLA MICAELA SPOSITO
comunicazione e coordinamento editoriale THE NEWS MUST GO ON
referenze fotografiche
MARCO PAGANI per le immagini di Annamaria Gelmi
MATTEO RENSI per le immagini delle opere in catalogo
fotolito e stampa LITOGRAFIA STELLA, ROVERETO
Annamaria Gelmi studia all'istituto d'Arte di Trento, all'Accademia di Brera a Milano con Cantatore e all'Accademia di Venezia con Saetti. Tiene la sua prima mostra a Trento alla galleria Mirana nel 1970. Usa materiali plastici come il plexiglass e il metacrilato realizzando opere di scultura e installazioni che giocano sulla trasparenza, altre con interventi a china su grandi fogli di acetato di figure geometriche elementari che, appese, proiettano le ombre coinvolgendo lo spazio.
Di questo periodo sono gli scritti di: U. Appolonio, S. Branzi, B. D'Amore, L. Serravalli, A. Veca; e le mostre personali nelle gallerie Il Traghetto (Venezia), Pancheri (Rovereto), Studio SM 13 (Roma), Arte Struktura (Milano), Tardy Enschede (Olanda), Indiano Grafica (Firenze), Spatia (Bolzano).
Nel 1978 viene invitata per un soggiorno a Murano dove lavora il vetro con i maestri vetrai e realizza diverse opere. Partecipa alla mostra "Il Metacrilato nell'Arte" (testo di G.C. Argan). Nei primi Anni Ottanta si allontana dal lavoro minimalista, essenzialmente bianco e nero, per usare il colore. I lavori che connotano questo periodo sono memorie della storia, frammenti di architetture classiche, colonne, frontoni, labirinti, tutti realizzati su carta Giapponese intelata.
Di questo periodo sono gli scritti di: F. Guardoni, M. Meneguzzo, G. Belli, D. Eccher, R. Barletta, F. Gallo, F. Vincitorio; e le personali nelle sale del M.A.R.T. (Palazzo delle Albere, Trento) e del Palazzo dei Diamanti (Fer- rara), oltre che nelle gallerie Arte Centro (Milano), Intakt (Vienna), Spayia (Bolzano), Studio Foster (Milano), Falaschi Passariano (Udine), Studio Argentario (Trento), Hofgarten (Innsbruck).
Negli Anni Ngvanta le architetture diventano solo un segno, un richiamo simbolico; il colore è più forte e fa pensare lo spazio come condizione mentale di una visione diversa, ambigua e assoluta. Realizza in questi anni le sculture-installazioni in ferro, pietra e ottone. Il libro SKY LI NE viene presentato alla XLVI Biennale Internazionale di Venezia.
Di questo periodo sono gli scritti di: G. Nicoletti, F. Gallo, C. Cerritelli, S.Zanier, R. Turrina, D. Collovini, E. Schloker, G. Bonomi, F. Gualdoni, V. Coen. Sue personali presso sale istituzionali come il Museo Tridentino di Scienze (Trento), M.A.R.T.-Museo d'Arte Moderna (Trento), Galleria Civica (Trento), Museion Intercolummnie (Bolzano), Museo Casa Bianca (Malo, Vicenza), Rocca Paolina (Perugia), Cassa dei Carraresi (Treviso), Galleria Comunale d'Arte Contemporanea "Ai Molini" (portogruaro), Istituto Italiano di Cultura (Vienna); e nelle gallerie private Goethe (Bolzano), Grigoletti (Pordenone).
Dal 2000 presenta le opere su tela e le installazioni in ferro: nella Chiesa SS. Giacomo e Filippo (Andora), alla Facoltà di Teologia dell'Università di Innsbruck (Austria), all'Istituto Italiano di Cultura di Innsbruck (Austria) e allo Studio Lattuada a Milano. Nel 2003 partecipa alla manifestazioni CONSERVATION a New York, SITUAZIONI al MART di Rovereto; CUCINARTE nello showroom Minotti. Sono del 2004 le mostre personali alla Galleria Misuraca (Cefalù, Palermo) e al Comune di Cison di Valmarino (Treviso); partecipa a collettive con la Galleria Extra Moenia (Todi) e La mela nell'Arte Vai di Non (Trento). Hanno scritto di lei anche: M. Moiana, A.M. Martini, M. Bruggeller, G. Di Genova, F. de Battaglia, B. Braun.
Nel 2005, la partecipazione al Simposio Internazionale di ceramica con la Kaiserliche Hofburg di Innsbruck (Austria); mostre al Museo Bargellini (Pieve di Cento), al Castello Pallavicino-Casali, a Ponticelli d' Ongina (PC), alla Fiera di Milano. Nel 2006, grandi installazioni e sculture open air per "Fuori luogo comune" al Castello di Pergine (TN) e la personale "Vivere lo spazio" alla Galleria Transarte di Rovereto (TN). In questa occasione, opere in plexiglas, ferro e acciaio, pitture su carta giapponese intelata, ceramiche e gioielli, il percorso dell'artista trentina dagli anni Settanta ad oggi, nella sperimentazione del valore dei materiali e nella fedeltà al suo inconfondibile segno
organizzazione: Galleria Transarte