Annamaria Targher. PianiAlti AltiPiani (open space)
PianiAlti AltiPiani (open space)
di Annamaria Targher
(a cura di Karin Cavalieri)
Allultimo piano della struttura in cui è ospitata lesposizione dellartista folgaretana Annamaria Targher si trova la nuova sede della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri: uno spazio la cui concezione architettonica mette in relazione continua la pragmatica suddivisione in vani, tanto da determinare, a tutti gli effetti, un vero e proprio open space. Un ambiente aperto in cui le varie competenze relegate ai vari uffici trovano compimento nel loro mettersi in relazione, nelle loro visibilità e trasparenza.
Già sede, in passato, di importanti esposizioni, questo luogo sembra voler continuare così la sua intrinseca vocazione, innalzando, contemporaneamente, un luogo di lavoro a forte impatto decisionale a momento di riflessione sullo stato dellarte contemporanea attraverso la lettura che ne può dare una rappresentante di quella comunità che questa sede tenta di incarnare.
Lartista ha così pensato di proporre tre riflessioni nelle opere dislocate nei diversi ambienti e visibili, però, in un colpo docchio solo. Una legata allarmonia che si auspicherebbe negli ambienti lavorativi: la serie Flowers, implementata con laggiunta di lavori inediti fatti nellanno in corso. Unaltra più realistica e, quindi, mimetica: persone al lavoro, alla scrivania edulcorate, però, in colori vivaci e sostenute da un segno imperterrito che sembra poter prospettare una fuga. Lultima, più ludica e prepotentemente identitaria: Capre della contemporaneità che collimano con la dimensione umana. Questultima serie, presentata nella sua interezza nel 2012, ha visto la collaborazione di un allevatore locale nella definizione caratteriale e comportamentale dellanimale. A tutti gli effetti, le Capre altro non sono che dei tentativi di auto - ritrarsi da parte dellartista che ravvisa in questa specie un carattere tenace ed estremamente solidale: delle peculiarità che Annamaria Targher vorrebbe fossero anche proprie e, perché no, di tutti.