Ardis I (Les Enfants maudits)

Stagione di Prosa di Bolzano 2005/2006
Altri Percorsi

Fanny & Alexander
Ardis I (Les Enfants maudits)
Tappa del progetto "Ada, cronaca familiare"
Passioni e tentazioni d’infanzia
di Fanny & Alexander
da Vladimir Nabokov
drammaturgia, costumi Chiara Lagani
regia, scene, luci Luigi De Angelis
con Chiara Lagani, Luigi De Angelis

Giovanissimi all’anagrafe ma adulti nella pratica i ragazzi di Fanny & Alexander, esportano dalla natia Romagna avanzata ricerca teatrale. E’ il caso di questo Ada, cronaca familiare lavoro che rappresenta due episodi fondamentali di un vasto progetto articolato in otto parti dedicato al romanzo “Ada” di Vladimir Nabokov.

Un racconto imperniato sull’idea di costruzione dell’opera d’arte, come rappresentazione della propria vita. Si tratta di una cronaca familiare, della memoria di un amore incestuoso di due fratelli. I protagonisti, Ada e Van, giunti alla vecchiaia, ripercorrono le alterne fasi della loro ossessiva vicenda di reiterati incontri e separazioni nello spazio di una geografia personale, che si fa immaginaria dove non può più essere reale.
Van e Ada si amano dall’infanzia e si ameranno per sempre. La loro sorellastra minore, Lucette, è perennemente esclusa dai giochi amorosi degli altri due, e costantemente abbandonata alla frustrazione e alla disperazione del suo isolamento. I due fratelli sacrificano la loro vita e tutto ciò che hanno, in nome dell’arte, o almeno di una loro specifica nozione di arte rappresentata dal luogo cardine della vicenda, il paradiso idealizzato del loro amore: Ardis.
Da sempre attratti dall’infanzia, dalle ambiguità e insondabili inquietudini dell’adolescenza, Fanny & Alexander, gruppo che già dal nome bergmaniano dichiara l’intento di esplorare questo segmento, attingono in maniera raffinata in questo universo torbidamente sfuggente. In una sorta di Wunderkammer, una camera delle meraviglie, il gruppo, con una ricerca che disseziona narrativa e teatro, propone al pubblico uno spettacolo pieno di immagini, di rimandi enigmatici, di associazioni anche inedite, di visioni che fanno sprigionare l’essenza del romanzo sulla scena.

L’inventiva di Fanny & Alexander sfocia in un lavoro che da un lato mette in campo una strenua commistione di linguaggi (il teatro, il cinema, la musica, la televisione, la pittura) e dall’altro identifica il tempo frantumato di Nabokov con un corpo ridotto ai suoi frammenti minimi (un occhio, le labbra, la lingua, un orecchio, la mano).