Avevo un bel pallone rosso

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2010/2011
La Grande Prosa

Teatro Stabile di Bolzano
Avevo un bel pallone rosso
di Angela Dematté
Premio Riccione per il Teatro 2009
regia Carmelo Rifici
scene Guido Buganza
costumi Margherita Baldoni
luci Lorenzo Carlucci
con Andrea Castelli, Angela Demattè

In teatro uno snodo cruciale della storia italiana

La tragedia del terrorismo con le sue vittime innocenti, i furori giovanili, gli “anni di piombo” che hanno bruciato una generazione, l’incomunicabilità tra padri e figli. Tutto questo in uno spettacolo sorprendente e nuovo della giovane scrittrice e attrice trentina, ma milanese d’adozione, Angela Demattè. Un testo che si è aggiudicato il Premio Riccione per il Teatro 2009, il più prestigioso riconoscimento italiano per la drammaturgia contemporanea. Alle novità interessanti lo Stabile bolzanino è sempre stato attento e per questo ha colto l’occasione di produrre questo lavoro che s’impone come uno dei punti fermi della stagione 2010/2011. Lo spettacolo s’inserisce nella promozione di una drammaturgia del territorio che racconti la storia della nostra regione.
Come evidenziato dalla giuria del Premio Riccione, presieduta da Umberto Orsini, e composta tra gli altri da Valerio Binasco, Cesare Lievi, Ottavia Piccolo, Fausto Paravidino, “la pièce attraverso il rapporto tra un padre e una figlia, Mara Cagol fondatrice delle BR, riesce ad affrontare uno snodo cruciale della storia italiana, che ha aperto una ferita non ancora rimarginata nella nostra coscienza civile. Il conflitto generazionale più classico tra supposta saggezza della tradizione e furori giovanili trova una singolare consistenza teatrale nel sapiente uso della lingua, in una dinamica di tensione tra l’impianto dialettale, che permette la comunicazione familiare, e l’inadeguatezza di una lingua nazionale che la interrompe. Sorprendono la straordinaria capacità di trasmettere emozioni profonde e insieme lo studio documentaristico che la giovane autrice ha condotto proponendo alla nostra attenzione materiali parzialmente rimossi”.
Il testo racconta, attraverso una serie di dialoghi tra padre e figlia che si svolgono dal 1965 al 1975, l’ultimo anno di università di Margherita Cagol alla facoltà di sociologia di Trento, l’incontro e il matrimonio con Renato Curcio, la presa di coscienza politica, il trasferimento a Milano nel 1969, l’entrata nella clandestinità e la fondazione delle BR, fino alla morte violenta della Cagol avvenuta in uno scontro a fuoco con i carabinieri il 5 giugno 1975. In scena due personaggi: Margherita (che sarà interpretata dalla stessa Demattè) e il padre (Andrea Castelli).
Regista dello spettacolo sarà Carmelo Rifici, uno dei giovani registi italiani più interessanti dell’ultima generazione, assistente di Luca Ronconi negli ultimi cinque anni e vincitore del Premio ETI Olimpici del Teatro 2009 come miglior regista dell’anno e del Premio della critica 2009 per "I pretendenti" di Lagarce diretto per il Piccolo Teatro di Milano.