Avrei preferenze di no, disse

Teatro

Vigolana Teatro d'Estate 2011

Compagnia Messinscene
Avrei preferenze di no, disse
con Mara Pieri

presentato a Manifesta 7, Bolzano, 2008
Bartleby lo scrivano di Herman Melville, apparso nel 1853, è tra i racconti più belli e influenti dell’epoca moderna, tradotto e citato da alcuni dei massimi scrittori e critici contemporanei, da Borges a Calvino e Citati, da Deleuze ad Agamben. Il personaggio di Bartleby è quello di uno scrivano che, attraverso la formula “Avrei preferenza di no”, oppone la propria passiva resistenza al lavoro, alla società e, in ultima istanza, alla vita. La sua storia rappresenta anche una straordinaria metafora sulla scrittura e sulla narrazione, sulla parola e sull’enigma del silenzio.
Il Funambolo ha costruito la propria messinscena a partire da quest’ultimo elemento, facendo di Bartleby lo scrivano un testo pieno e proliferante di altri testi, in cui il narratore diventa primo lettore, alla ricerca di una soluzione/lettura dell’enigma Bartleby.
“Avrei preferenza di no”, disse è un progetto ibrido a metà fra la lettura e il teatro, in cui il testo melvilliano è essenzialmente letto da un’attrice all’interno di una messinscena che da all’azione dell’attrice dignità teatrale. Fortemente influenzata dallo spazio in cui è posta in scena, “Avrei preferenza di no”, disse va ripensata a seconda del luogo di rappresentazione e delle sue caratteristiche. Non è dunque una proposta di spettacolo frontale, ma una rilettura di reciproca influenza di spazi e testo.

L’attrice agisce armata di leggii e di materiali testuali innestati nella scenografia. La scena è condivisa con una statua di cartapesta a grandezza naturale, fatta con fogli di quotidiano e rappresentante Bartleby. A rinforzo delle suggestioni e delle sensazioni del testo intervengono due proiezioni, l’una, mobile, che riporta allo spettatore la New York raccontata dal testo, e l’altra, fissa, che racconta l’intimità di Bartleby attraverso una serie di video di animazione.