Barnabo delle montagne

Cinema

Buio in sala 2005

Barnabo delle montagne
lungometraggio ispirato all’omonimo libro di Dino Buzzati
Sarà presente il regista Mario Brenta che presenterà il film e risponderà alle domande dei presenti. La serata è organizzata dal Circolo del Cinema Effetto Notte in collaborazione con la SAT e l'associazione Perseo.

Il cinema del silenzio, a volte, riesce a farsi ascoltare più di quello della loquacità e del chiasso. Barnabo delle montagne, ispirato a Buzzati, è un apologo sulla maturità, tra poesia e rigore. Arriva strappare attimi di seduzione ipnotica quando la macchina da presa scorre lungo i fianchi delle montagne, sorveglia le nuvole, le piogge sottili, la neve, ascolta il vento; senza mai rincorrere effetti facili e retoriche ecologistiche nella rappresentazione di una natura che, da sola, si sovrappone al significato della parola.
Il film di Mario Brenta, veneziano appartato e assolutamente “fuori dal giro”, già autore di Vermisat e Maicol, si può definire con tre parole: bello, duro e puro. Nessuna manipolazione o sovrastruttura in Brenta, nessun marchingegno fantastico eppure una limpida attenzione e tensione formale, un ossessivo controllo sul dettaglio, una capacità di trattenere il fiato, di incantarsi, di seguire e restituire i ritmi e i suoni della natura che rimandano a una civiltà del linguaggio in via di estinzione. Una benedizione, fra tanti film alluvionati di parole e di istrioni, quest'opera davvero “contro” tutto ciò che accade oggi dentro e fuori del cinema: di un'intransigenza e di
un coraggio nitidi e stupefacenti.
Roberto Pugliese "Il Gazzettino”

Mario Brenta è nato a Venezia.
Il suo lungometraggio d’esordio, Vermisat è invitato nella selezione ufficiale al Festival di Venezia nel 1974, ottiene a S.Vincent la Grolla d'Oro per l'Opera Prima e il Premio Speciale della Giuria (ex-aequo con Prima pagina di Billy Wilder) al Festival Internazionale di Valladolid.
In seguito collabora con RAI 1, con la Sept-Arté e Antenne 2 in Francia e con Svenska Film Institutet in Svezia. Abbiamo così Jamais de la vie! (1983) presentato a Cannes, ed Effetto Olmi (1982) e Robinson in laguna (1985) entrambi in selezione ufficiale al Festival
di Locarno.
Il ritorno alla fiction è del 1988 con il lungometraggio Maicol, , che ottiene il premio "Film et Jeunesse" (Cannes 1988) e, sempre in Francia, il premio Georges Sadoul (ex-aequo con Sweetie di Jane Campion) come miglior film straniero dell'anno 1989 e il premio della Confederazione Internazionale del Cinema d’Art et Essai.
Barnabo delle montagne del 1994, opera di realismo magico tratta dal primo romanzo di Dino Buzzati, è il suo lungometraggio più recente. Realizzato in coproduzione con Francia e Svizzera e con l'apporto di Rai Uno e della Comunità Europea, è stato presentato in concorso a Cannes e ha ottenuto un po' dovunque prestigiosi riconoscimenti: dal Premio Italia "Cinema e Società" come miglior film dell'anno 1994, al Gran Premio al Festival Internazionale del Cinema Mediterraneo di Montpellier in Francia, al Premio per la miglior regìa e la Menzione Speciale della Critica al Festival Internazionale del Cinema Latino a Gramado, in Brasile; dai Gran Premi al Festival Internazionale della Montagna di Trento (1995) e dei Diablerets in Svizzera (1996) al "Ciak d'Oro come miglior film dell'anno per i costumi e alla Targa "Nestor Almendros" per la miglior fotografia, entrambi nel 1995.
Parallelamente alla professione cinematografica, Mario Brenta svolge attività di docente di Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico presso i corsi di laurea in Scienze della Comunicazione e in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo dell’Università di Padova.


organizzazione: PER.S.E.O.