Bene, bravo, 7+

Mostra

Istruzione e formazione attraverso il tempo. Appunti di storia della scuola in Italia nel Trentino e nella Judicaria

L'evento culturale autunnale legato al mondo della scuola: Bene, bravo 7+. Istruzione e formazione attraverso il tempo. Appunti di storia della scuola in Italia in Trentino e nella Judicaria organizzato dal Centro Studi Judicaria di Tione in collaborazione con l'Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como, si tratta di una manifestazione poliedrica, pensata come contributo alla conoscenza del mondo scolastico nella storia e nella modalità di svolgimento anche locale, ma non solo, e presentata con quel pizzico di originalità che non guasta mai, trattandosi a volte di cose arcinote ma non troppo.

In questa ottica abbiamo previsto due momenti aperti a tutte le scuole della Judicaria:
La mostra tematica sulla storia della scuola, presso le Sale Expo del nostro Centro Studi a Tione, dall'1 al 14 ottobre p.v., aperta tutti i giorni esclusi il 9 e il 10 ottobre (ore 16,00-18,00); sabato 2 ottobre e domenica 3 ottobre l'apertura sarà dalle ore 9,00 alle 20,00.
La prima parte curata dalla prof. Elena D'Ambrosio: “A scuola col Duce. L'istruzione primaria nel ventennio fascista”.
La mostra “A scuola col duce”, realizzata dall'Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca iniziato nel 1999, partendo innanzitutto dal recupero e dall'analisi diretta dei testi scolastici e dei quaderni della scuola elementare del tempo, di cui l' Istituto di Como possiede una cospicua raccolta.
La mostra è dedicata al ricordo dello scomparso presidente dell'Istituto, Ricciotti Lazzero, giornalista e storico di fama, ideatore e sostenitore di questa iniziativa.
Dopo una prima limitata edizione, la mostra è stata inaugurata nel gennaio 2003 a Cernobbio (Como) e poi è approdata in diverse località della provincia comasca e milanese ed in altre città d'Italia.
Essa si compone di 66 pannelli esposti per nuclei tematici, che riproducono illustrazioni a colori, fotografie e testi ripresi dai libri di scuola e dai quaderni degli scolari dell'epoca, attraverso i quali vengono ripercorsi i momenti più significativi della scuola elementare fascista.
È stato seguito un percorso che noi riteniamo essenziale per la comprensione di qualunque dittatura, non solo di quella fascista. I regimi totalitari hanno sempre piegato e condizionato il sistema dell'istruzione alla loro esigenza di controllo capillare della società nonché di promozione ed alimentazione del loro sistema di potere.
L'istituzione scolastica diventò durante il ventennio fascista un potente veicolo di propaganda del regime, il più efficace strumento per l'organizzazione del consenso di massa.
E proprio la scuola elementare è il primo e più importante gradino di un lungo processo di irreggimentazione e indottrinamento il cui obiettivo primario era quello di costruire futuri soldati, uomini ciecamente pronti a “credere, obbedire e combattere”.
Questo disegno era articolato in una serie di provvedimenti, riassunti in alcuni pannelli dal titolo “La fascistizzazione delle scuole italiane”, dai “ritocchi” alla riforma Gentile - varata nel 1923 e adottata dal fascismo, da poco al potere, senza un preciso programma di politica scolastica - alla “Carta della Scuola”, progetto di riforma del sistema scolastico, vera espressione delle idee pedagogiche del regime.

Le disposizioni più importanti riguardano l'istituzione dell'Opera Nazionale Balillan con la legge del 3 aprile 1926, che inquadrava i giovani dagli 8 ai 18 anni (successivamente assorbita dalla Gioventù Italiana del Littorio in cui era inserita tutta la gioventù dai 5 ai 21 anni) e l'introduzione, a partire dall'anno scolastico 1930-1931, del Testo unico di Stato per le singole classi elementari. Con il Testo unico veniva esercitato un controllo diretto sull'insegnamento, limitando ulteriormente l'autonomia didattico – educativa degli insegnanti. Ampio è lo spazio riservato a questi due argomenti all'interno della mostra.
Un posto di primo piano è riservato all'apologia del fascismo. Mussolini, occupava il vertice. Il culto della sua persona raggiunse livelli davvero impensabili di fanatismo, accanto al culto della Patria e delle sue insegne (la bandiera), l'esaltazione della Grande Guerra e dei suoi martiri, il mito di Roma.

La seconda parte: Bene, bravo 7+. Istruzione e formazione attraverso il tempo. Appunti di storia della scuola in Italia in Trentino e nella Judicaria.
Capitoli della mostra: Il Medioevo, 1500-1600 Rinascimento e Controriforma, Il Settecento, L'Ottocento, Il Novecento, Il sabato fascista, La festa degli alberi, Storia della pagella, 1940-1970 La costituzione italiana del 1948, Il tempo pieno, Il tempo pieno: le esperienze di Pieve di Bono e Condino, I maestri, La scuola nel tempo in Valle di Ledro, Dal 2000: le riforme.
La mostra è stata curata da Daniela Mosca ed Aldo Gottardi con la collaborazione di Basilio Mosca, Doretta Casagranda e Gilberto Nabacino.
Alcuni materiali esposti a corredo sono di proprietà del Museo della scuola di Rango e del Comune di Vigo Rendena mentre altri da archivi privati.
Le scuole interessate possono prenotare la visita al mattino telefonando allo 0465.322624.

Il dibattito di venerdì 8 ottobre alle ore 16,00 presso la sala della Comunità delle Giudicarie a Tione alla presenza dell'assessore provinciale all'Istruzione prof. Marta Dalmaso, “Per educare un bambino ci vuole un villaggio”, con relazioni dei seguenti storici:
Prof. Cesare Bertassi, insegnante di materie letterarie, ha collaborato con diverse riviste locali; Prof.ssa Elena D'Ambrosio, ricercatrice storica che collabora con l'Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como e riviste e quotidiani locali di Como e provincia sulla storia locale; Prof. Giancarlo Maculotti, laureato in pedagogia, insegnante elementare dal 1969, direttore didattico dal 1991 e dal 1996 al 1999 dirige la scuola italiana di LA Louvi e di Charleroi in Belgio. Autore di numerosi articoli e fondatore del Gisav (Gruppo Intervento Scuola Alternativa Valle Camonica); Prof. Marco Cimmino, laureato in storia medievale, alterna l'insegnamento con la ricerca storica e l'attività giornalistica.


organizzazione: Centro Studi Judicaria