Bruno
Al Teatro Comunale di Pergine un omaggio in danza al genio creativo di Bruno Schulz
Stagione Teatro di Pergine
Danza
Progetto Brockenhaus/Artisti Associati Sosta Palmizi
Bruno
regia e interpretazione di Federico Dimitri, Elisa Canessa
assistenza artistica di Giorgio Rossi, Emanuel Rosenberg
disegno luci di Marco Oliani
assistenza musicale di Antonio Ghezzani
Lo spettacolo trae spunto dalla vita di Bruno Schulz, dai personaggi che hanno costellato la sua infanzia e dalle suggestioni mitologiche dei suoi scritti e dei suoi disegni. In Schulz, Mito e Infanzia coincidono. Ciò che l'opera di Schulz rappresenta non è affatto una mitologia consolidata, storicamente suggellata. Gli elementi di questo idioma mitologico sgorgano da un'oscura regione delle primordiali fantasie infantili, dai timori, dai presentimenti, dalle anticipazioni di quel mattino della vita, che costituisce la vera e propria culla del pensare mitico.
È questo il punto fondamentale sul quale si concentra la nostra riflessione artistica. Il Mito, allora, diventa il modo di riorganizzare in un nuovo racconto le immagini che affiorano e svaniscono continuamente. Come sospeso nel tempo, prigioniero nella sua camera d'infanzia, Bruno fruscia leggero, piccolo topo immortale, incidendo memorie in questo luogo che di volta in volta rivive nelle parole, nei gesti, nelle danze che un tempo lo abitarono.
Adatto anche a un pubblico di ragazzi (dai 10 anni).
www.sostapalmizi.it
www.progettobrockenhaus.com
Proseguono al Teatro Comunale di Pergine Valsugana gli appuntamenti con la danza inseriti nella Stagione a carattere regionale organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara. Sabato 28 marzo sarà in scena la Compagnia “Artisti Associati Sosta Palmizi” con «BRUNO», uno spettacolo che trae spunto dalla vita di Bruno Schulz, dai personaggi che hanno costellato la sua infanzia e dalle suggestioni mitologiche dei suoi scritti e dei suoi disegni.
Bruno Schulz, nato nel luglio del 1892 a Drohobyč dove si è spento nel novembre del 1942, è considerato il grande maestro della letteratura polacca del Novecento. Fu scrittore, disegnatore e giornalista. Uno dei massimi esempi di come la letteratura possa riscattare la banalità della vita quotidiana con le armi del grottesco e dell'invenzione linguistica. Scettico sulle possibilità della conoscenza umana, Schulz aveva dato libero sfogo alla fantasia e alla “mitizzazione” della realtà. Nell'infinita varietà dei suoi aspetti, l'opera di Schulz ha però una sua unitarietà e i suoi racconti, assieme ai disegni, costituiscono una sorta di Bibbia dell'infanzia perduta. La morte del padre, personaggio eccentrico e stravagante, avvenuta nel 1915, fu l'inizio di una condizione di turbamento che non lo abbandonerà per il resto della vita. Di fatto, la quasi totalità dell’opera di Schulz è, infatti, un omaggio alla memoria del padre. Relegato nel ghetto nel 1941, il 19 novembre del 1942 è stato ucciso da un ufficiale della Gestapo e il suo corpo, finito in una fossa comune, non è stato più ritrovato.
In Bruno Schulz, Mito e Infanzia coincidono e gli elementi del suo idioma mitologico sgorgano dall’oscura regione delle primordiali fantasie infantili, dai timori, dai presentimenti, dalle anticipazioni di quel mattino della vita che costituisce la vera e propria culla del pensare mitico.
È questo il punto fondamentale sul quale si concentra in questo spettacolo la riflessione artistica di Sosta Palmizi. Il Mito diventa il modo di riorganizzare, in un nuovo racconto, immagini che affiorano e svaniscono continuamente e così «BRUNO», sospeso nel tempo e “prigioniero” nella stanza della sua infanzia, fruscia leggero incidendo memorie in questo luogo che, di volta in volta, rivive nelle parole, nei gesti e nelle danze che un tempo lo abitarono.
Lo spettacolo, vincitore del 22° Festival Internazionale del Teatro di Lugano, è coreografato e interpretato da Federico Dimitri ed Elisa Canessa che con questo allestimento coreutico hanno saputo creare curiosità attorno alla figura di Bruno Schulz e riescono ad accompagnare lo spettatore nella dimensione di follia di questo autore attraverso immagini forti e oniriche, che sanno generare sensazioni quasi fisiche.
Sabato 28 marzo al Teatro Comunale di Pergine lo spettacolo, adatto anche ad un pubblico di ragazzi (a partire dai 10 anni) avrà inizio alle 20,45.
organizzazione: Associazione culturale Aria - Comune di Pergine Valsugana