Carnevale Ladino 2010
Quindici appuntamenti per un carnevale unico nell'arco alpino
Dal 17 gennaio al 16 febbraio in Val di Fassa si rinnovano singolari riti carnascialeschi, peculiare espressione della cultura ladina
"Mascherèdes", sfilate, balli e gare. È intenso quanto è antico il carnevale in Val di Fassa. E quest'anno in meno di un mese, dalla festa di Sant'Antonio Abate a martedì grasso, oltre alle numerose iniziative per i bambini, saranno ben quindici gli eventi di primo piano che si susseguiranno per il "Carnascer".
Scenderà per primo in piazza, domenica 17 gennaio alle ore 18.30, il "Grop de la Mescrès de Cianacei e Gries" (Gruppo delle maschere di Canazei e Gries) che si esibirà con Lachè, Bufon e Marascons, maschere "guida" uniche in tutto l'arco alpino, in balli e sketch per poi dare il via a buffe scorribande per le vie del paese, accompagnate dalle note delle fisarmoniche e dei "campanacci" dei Marascons. Le maschere di Canazei, con le tipiche "faceres" (maschere lignee), torneranno per le strade anche il 22 e 29 gennaio e 5, 11 e 16 febbraio, martedì grasso.
Da non perdere le "mascherèdes" di Penia, farse in lingua ladina messe in scena, alle ore 21, il 20 e 30 gennaio e 11 e 16 febbraio sul "palcoscenico" delle ex scuole elementari del piccolo paese ai piedi della Marmolada. Forse l'espressione più rappresentativa del carnevale fassano, le "comedie" (commedie) sono proposte dal "Grop de la Mescrès de Delba e Penia" (Gruppo delle maschere di Alba e Penia) che segue precisi rituali, trasmessi di generazione in generazione. Al termine della farsa, inizia la baraonda delle maschere che si dividono in "belli e brutti" per dare il via al ballo sfrenato fino a notte fonda.
Via Meida, a Pozza di Fassa, l'11 febbraio, dalle ore 14 in poi, si trasforma in un lungo "red carpet" dove sfilano tanti carri con a bordo le maschere tipiche buffe e curiose. Una festa che prosegue tra le strade del paese, sulla neve e nel Padiglione manifestazioni dove, alle ore 17, arrivano la magia e la simpatia del Clown Nick mentre, alle ore 21, si dà inizio al Gran Ballo di Carnevale con la musica degli "Alpen Boys".
Divertente la gara di maschere che si sfidano con sci e slitte che, il 14 febbraio alle ore 20.30, scivolano da un pendio del centro di Alba fino nella piazza del paese.
Festa al chiaro di luna invece a Canazei, il 15 febbraio in piazza a partire dalle ore 21, con maschere tradizionali e l'originale rappresentazione del "Molin da la veies", mulino dove i diavoli gettano vecchie megere che, in principio, gridano e si disperano ma, poi, escono
La prima Màschereda ha luogo tradizionalmente il 17 gennaio, SantAntonio Abate(patrono di Alba). In quel giorno, le ragazze nubili andavano a messa per pregare il Santo di aiutarle a maritarsi.
Nella settimana di Carnevale, in Valle di Fassa, si riempiono di gente, di rumori e di colori non solo le stazioni sciistiche più affermate (Canazei, Campitello, Pozza, Vigo, ecc.), ma anche le borgate e i villaggi più defilati: è l'epoca del carnevale ladino, che ha il suo "cuore" a Penia e ad Alba, a pochi chilometri da Canazei. Qui i giovani coscritti organizzano le ormai tradizionali mascherède, che hanno per protagonisti i Bufons (ai quali sono permessi tutti i lazzi, tutti gli scherzi e le offese più sguaiate), i Lachè (servitori, maggiordomi, accompagnatori e garanti delle maschere) e i Marascons (grandi maschere con le cinture cariche di campanacci, che vengono fatti risuonare al ritmo di una particolare danza). Il Bufòn è il matto, che mette in piazza i vizi del paese con le sue Bufonèdes, fatte di scherzi sguaiati e rime pungenti. I Marascòns grandi maschere indossano il cappello ornato con i nastri e le piume del gallo forcello, si muovono a coppie di due o
quattro con le cinture cariche di campanacci, ballando e piroettando, e sono accompagnati dal Laché, il servitore delle maschere. Nella baraonda finale che chiude le mascherate vengono rappresentati in maniera grottesca i mestieri agricoli e artigiani; un modo, forse, per farsi beffe della dura vita quotidiana, sovvertendone, per un breve momento, regole e codici. Il tutto termina con un gran ballo, che si protrae fino a notte inoltrata
E sono ancora i Bufons, i Lachè e i Marascons che partecipano nella piazza di Campitello, l'ultima domenica di Carnevale, all'ormai famosa e attesa sfilata del carnevale fassano (Carnasher Fashan) assieme alle "facere da bel" (maschere con vestiti sontuosi ed eleganti) e alle "facere da burt" (maschere brutte che impersonano anche negli abiti i valori più negativi della società rurale di un tempo).