Comunità della Val Rendena

Convegno

Il Consiglio Provinciale discuterà, a breve, la proposta di legge sulla Riforma Istituzionale che, fra le altre cose, prevede l’istituzione delle Comunità di Valle (Enti amministrativi intermedi fra Provincia e Comuni) e lo scioglimento dei Comprensori. La Riforma mira a costituire un Ente più vicino ai cittadini, realizzare economie di scala, semplificare i procedimenti burocratici.
Le Comunità di Valle oltre a gestire maggiori competenze si occuperanno della pianificazione urbanistica e della programmazione socio-economica.
L’argomento che viene dibattuto in Valle, quasi esclusivamente fra gli Amministratori comunali, riguarda la dimensione territoriale della Comunità di cui faranno parte i Comuni della Val Rendena. Le ipotesi in discussione sono se far coincidere la Comunità con l’ambito territoriale del Comprensorio delle Giudicarie (C8) o se preferire una Comunità della Val Rendena.
Riguardo alle motivazioni sentite nelle assemblee e lette sui giornali, a sostegno dell’una o dell’altra opzione, è opportuno precisare che:
• la Sanità (ospedale, dispensari, ambulatori, ecc.), le scuole superiori e professionali di Tione, il Catasto e il Libro Fondiario, la Sezione distaccata del Tribunale di Trento, il Giudice di Pace, l’Agenzia delle Entrate, ecc. non sono servizi riferibili alla Comunità (la gestione di questi servizi dunque non è oggetto della riforma);
• i servizi svolti dal Comprensorio su delega dei Comuni (come la raccolta dei rifiuti) o su delega della Provincia (Assistenza sociale), potranno essere esercitati in forma associata da più Comunità (mediante apposita convenzione);
• la conformazione delle Comunità proposte nel Disegno di Legge, fa ritenere che la loro dimensione territoriale debba insistere su territori omogenei (sotto il profilo orografico, culturale, storico, sociale ed economico), non troppo estesi e comunque adeguati rispetto all’esercizio delle funzioni (vd. ad es. la nuova Comunità dell’Altopiano di Lavarone, Luserna e Folgaria che conta poco più di 4.500 persone). L’istituzione di più Comunità nelle Giudicarie, non significa maggiori sprechi per più “palazzi”, quanto piuttosto un invito a ‘fare economia utilizzando gli spazi pubblici già presenti nei nostri Comuni;
• la dimensione della Comunità deve essere ottimale rispetto alle funzioni da esercitare e alle scelte da deliberare (es. urbanistiche e socio-economiche): secondo le disposizioni della riforma le decisioni dovranno essere preventivamente approvate da almeno il 50% + 1 dei Comuni che ne fanno parte e che rappresentino il 50% + 1 della popolazione della Comunità (si pensi ai rischi di ingovernabilità e ai giochi di ricatto che si prospettano in una Comunità di 40 Comuni, come l’attuale ambito comprensoriale, rispetto alla funzionalità di una Comunità, come quella della Val Rendena, con 12 Comuni!);

Già oggi numerose attività fanno riferimento alla dimensione di Valle:
• l’Istituto Comprensivo “Val Rendena” delle scuole dell’obbligo;
• il Circolo Culturale “Il Faggio Val Rendena”, il Centro Studi Val Rendena, come Associazioni culturali;
• le Pro Loco della Valle che, con convinzione, puntano a ricostituire il Consiglio delle Pro Loco della Val Rendena;
• le Società sportive che promuovono la scuola calcio, il pattinaggio, l’hockey, il ciclismo, la mountain bike, lo sci, il tennis, ecc.;
• il Decanato della Rendena, con sede a Spiazzo, che riunisce 13 parrocchie;
• il Piano Giovani della Val Rendena cui partecipano tutti i Comuni;
• la Conferenza dei Sindaci;
• il Distretto Cacciatori Val Rendena;
• la partecipazione azionaria dei Comuni della Val Rendena nella “Funivie Pinzolo SpA”;
• il trasporto turistico estivo e lo skibus invernale;
• l’APT per la promozione turistica dell’ambito, che coincide con la Valle.

A prescindere da ciò l’idea di una Comunità della Val Rendena si radica soprattutto nell’esigenza di una reale collaborazione dei nostri Comuni nel pensare, condividere e ‘portare avanti’ una visione complessiva e di ampio respiro per lo sviluppo della Valle.
Il momento è importante: abbiamo la possibilità di costituire un riferimento istituzionale che rafforza questa visione unitaria di Valle e che offre gli strumenti per sostenere politiche di sviluppo della Rendena.
Andare in questa direzione significa voler crescere in termini di capacità di governo ma anche di responsabilità a cominciare da quella – essenziale – di informarsi.
Pertanto Vi invitiamo ad un pubblico incontro
lunedì 16 gennaio 2006 alle ore 20.30
a Darè, nella sala pluriuso del Centro Scolastico.
Con l’aiuto di tecnici qualificati si approfondirà la materia e si valuterà l’opportunità di costituirsi in un “Comitato spontaneo per la Comunità della Val Rendena” che proponga, se ritenuto necessario, un referendum popolare per raccogliere le reali volontà dei “Rendeneri”.

Condividono le riflessioni e la conseguente iniziativa:
Mauro Alberti, Rodolfo Alberti, Antonio Armani, Laura Balducci, Enrico Beltrami, Lucio Binelli, Piervito Botteri, Atanasio Bruti Kapalas, Michele Cereghini, Massimo Collini, Claudio Cominotti, Michele Cozzio, Walter Facchinelli, Carola Ferrari, John Ferrari, Alessandro Fresa, Andrea Gasperi, Michele Loranzi, Flavio Maestranzi, Silvano Maestranzi, Cesare Maestri, Claudio Maffei, Mauro Mancina, Riccardo Maturi, Alberto Mosca, Gianni Mosca “Piazzi”, Roberto Papa, Isidoro Pedretti, Rudy Polli, Ermanno Salvaterra, Claudio Scalfi, Anna Turri, Lorenza Ventura, Walter Vidi, Patrizia Zanon.