Con i miei occhi + Piazzati

Cinema

A qualcuno piace caldo

Italia, 2002
Titolo originale: Con i miei occhi
Genere: Documatario
Durata: 52'
Regia: Giorgio Diritti

Foresta amazzonica. Un missionario ha portato alla piccola comunità di un villaggio costruito in prossimità di un fiume una brutta notizia. Il ragazzo che era stato scelto perché frequentasse una scuola in cui apprendere le basi dell'agricoltura per poterle poi utilizzare a favore di tutti è scappato. È indispensabile ritrovarlo. Viene incaricato il fratello il quale parte alla volta della città e per la prima volta in vita sua lascia il villaggio e i luoghi che lo hanno visto nascere.

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Italia, 2009
Titolo originale: Piazzati
Genere: Documatario
Durata: 53'
Regia: Giorgio Diritti

L'affitto dei bambini era il contratto stipulato fra la famiglia d'origine e la famiglia ospitante, in occasione delle innumerevoli fiere che si svolgevano sull'arco alpino. Monsieur Fribourg, storico di Barcelonette, il centro più importante della Valleè de l'Ubaye, ci conduce attraverso il paese, indicando la piazza dove fino alla seconda guerra mondiale si teneva il mercato dei bambini che arrivavano dalle valli Stura e Maira in Piemonte. L'Ubaye, più prospero delle confinanti valli italiane, aveva bisogno di mano d'opera, soprattutto di pastorelli per la custodia estiva delle greggi e di piccoli mulattieri per gli animali da soma. La fiera si teneva per quattro sabati nel mese di maggio. Bambini e bambine stavano allineati al fondo della piazza, in attesa dell'indice sulla testa del nuovo padrone… “Affittare” i propri bambini era prima di tutto una questione di sopravvivenza, una sofferta decisione, peraltro molto diffusa in tutto l'arco alpino. Spesso i Piazzàti passavano un'infanzia non semplice, i maschi tra monti e pecore, le femmine come servette in case di benestanti; tutti ricompensati però da un pasto caldo al giorno che a casa propria non poteva essere sempre assicurato. Il documentario raccoglie le testimonianze di alcune persone delle valli occitane della provincia di Cuneo che da bambini hanno lavorato, piazzàti presso famiglie che li incaricavano di svariati lavori e li caricavano di responsabilità. I loro volti segnati dall'età e dalla fatica e le loro parole ci aprono una porta sulla loro infanzia. La malinconia della lontananza dai genitori vissuta da alcuni si contrappone alla forza e sicurezza di sé che quell'esperienza ha dato ad altri, in un film dove più che cercare risposte si pongono interrogativi; sul senso dell'infanzia, della famiglia, del gioco e delle difficoltà, oggi come ieri.