Contadini di montagna
Mercoledì 26 agosto doppio appuntamento a Castello Tesino per una serata sull’agricoltura di montagna: alle 18.30 il regista Michele Trentini presenterà il suo film e alle 20.30 si discuterà dall’argomento con l’europarlamentare Herbert Dorfmann
Una serata dedicata all’agricoltura di montagna quella di mercoledì 26 agosto con due momenti che affronteranno la tematica delle coltivazioni nelle “terre alte”.
Si parte alle 18.30 nel teatro di Castello Tesino con la proiezione del film “Contadini di montagna” (Italia, 2015, 74’) presentato dal regista Michele Trentini e da Tommaso Iori di Imperial Wines.
L’opera, ambientata di val di Cembra, nel contesto di uno dei paesaggi terrazzati più suggestivi dell'arco alpino, coltivato quasi esclusivamente a vigneto, segue i racconti di due generazioni di contadini. Se i gesti dell'uomo tra i filari appaiono quasi immutati, la nuova generazione sembra interrogarsi maggiormente sulle contraddizioni dell'agricoltura di montagna, della diversificazione colturale e della tutela del paesaggio. Rare immagini d'archivio affiancate a quelle di oggi, narrano il lavoro dell'uomo e il ritmo delle stagioni, in un film premiato al Film Festival della Montagna 2015.
Michele Trentini, nato a Rovereto nel 1974, si è laureato in sociologia presso l'Università di Dresda. Svolge attività di ricerca e documentazione nel campo dell’antropologia visuale presso il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina e lavora come documentarista indipendente.
L’associazione Imperial Wines, partner dell’iniziativa e rappresentata da Tommaso Iori, vuole essere un luogo virtuale di conoscenza e scambio tra vignaioli dei territori un tempo uniti nei confini del vecchio impero asburgico. Uno spazio aperto e partecipato, attraverso il quale offrire strumenti di analisi e contenuti che contribuiscano a mettere in rete i saperi, le storie, i progressi di tutti.
Alla proiezione del film seguirà un buffet e, alle 20.30 inizierà il secondo momento della serata, “Ancora contadini di montagna”, la tavola rotonda con Andrea Leonardi, Herbert Dorfmann e Walter Nicoletti che affronteranno il tema da un punto di vista politico e sociale tra passato e prospettive future
Le riflessioni suscitate dalla visione del film di Michele Trentini saranno infatti il punto di partenza per una analisi che, partendo dall’esempio della Valle di Cembra prenderà in esame tanti casi consimili, pur ciascuno con le proprie particolarità. Quale futuro per chi coltiva le cosiddette “terre alte”? E di conseguenza quali prospettive per un territorio plasmato dalla profonda compenetrazione tra uomo e ambiente naturale? Per trovare le risposte a queste domande bisogna partire dal passato, con un analisi che non si ponga limiti e si spinga a considerare questo fenomeno nel quadro delle politiche europee che potranno indirizzare l'agricoltura di montagna nei decenni a venire.
Herbert Dorfmann, altoatesino, è stato per dieci anni direttore dell’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi (Bauernbund). Nel 2005 è stato eletto sindaco di Bressanone e nel 2009 deputato al Parlamento Europeo. Rieletto al Parlamento Europeo nel 2014, è membro della Commissione agricoltura e sviluppo rurale.
Andrea Leonardi è professore ordinario di Storia economica presso la Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Trento. La sua ricerca, partita dall’analisi delle traiettorie dello sviluppo della montagna alpina, si è poi focalizzata sulle diversificazioni nel processo di modernizzazione economica della Monarchia asburgica, nonché sugli aspetti innovativi che hanno caratterizzato le trasformazioni economiche nell’area mitteleuropea e in quella italiana tra XIX e XX secolo.
Giornalista free lance e animatore di territorio, Walter Nicoletti si occupa in modo particolare di agricoltura di montagna e formazione in ambito rurale. Già presidente della Strada del Vino della Vallagarina è il conduttore della rubrica A come Agricoltura di Rttr e riveste il ruolo di responsabile dell'Ufficio stampa delle Acli trentine. Le Alpi, la cultura di territorio ed il futuro delle comunità di montagna sono il suo mondo, dal quale ha attinto saperi e sentimenti, amicizie ed esperienze che cerca di ripagare nel segno di uno sviluppo rispettoso della persona e dell'ambiente.
organizzazione: Fondazione Trentina Alcide De Gasperi