Coro della SAT in concerto

Musica

In occasione del 25° di Fondazione della Sezione S.A.T. di Brentonico

Presenta: Luciano Bertolli

Il Coro della SAT è nato ufficialmente il 25 maggio 1926, per opera dei fratelli Enrico, Mario, Silvio e Aldo Pedrotti e di alcuni amici, con la denominazione di "Coro della SOSAT" che conservò fino al 1932, assumendo quindi l'attuale denominazione. I fratelli Pedrotti, dotati di grande interesse e sensibilità per la musica, fin da piccoli cantavano musica sacra nel coro polifonico del Duomo e in famiglia, ad orecchio, i canti popolari del Trentino. Le esperienze, dapprima di profughi in Boemia e Austria durante la prima guerra mondiale, e successivamente di soldati durante il servizio militare ed i successivi richiami, furono occasione di approccio a moltissimi altri canti popolari di varie origini e provenienze. Numerosi ed illustri musicisti fra i quali emergono Giorgio Federico Ghedini ed Arturo Benedetti Michelangeli hanno dedicato al coro raffinate armonizzazioni di canti popolari. Sono numerose le edizioni dei circa 300 canti del repertorio e le incisioni, da quelle del 1933 alle più recenti (4 cd con 70 canti dal 1996 al 2000). Il Coro è stato diretto inizialmente da Enrico Pedrotti fino al 1938, poi da Silvio Pedrotti per oltre cinquant'anni. Attualmente è diretto da Mauro Pedrotti nipote di Silvio e figlio di Mario. Si è esibito in oltre mille concerti in Italia, Europa (Austria, Belgio, Cecoslovacchia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Svizzera), Nord America (Canada, U.S.A., Messico), nei teatri più prestigiosi. Il Coro della SAT è, dal 1967, una sezione della Società Alpinisti Tridentini (SAT), a sua volta la più grande sezione del Club Alpino Italiano (CAI).

Programma del concerto
MONTE CANINO
LA PASTORA
AMA CHI T’AMA
LU PIANTE DE LE FOIJE
NINNA NANNA
EL CARETER
LA MIA BELA LA MI ASPETA
CHE COS’E’
MONTAGNES VALDOTAINES

FILA FILA
SIAM PRIGIONIERI
AL COMANDO DEI NOSTRI UFFICIALI
L’E’ TRE ORE CHE SON CHI SOTO
PERCHE’ ‘STE COLERE
OI DE LA VALCAMONICA
LA VILLANELLA
LE CARROZZE
LA SPOSA MORTA
ENTORNO AL FOCH

Informazioni sulla prevendita

- Servizio “Primi alla Prima” fino a venerdì 6 febbraio
- Successivamente presso la Biblioteca comunale di Brentonico
- Botteghino del teatro dalle ore 20 di sabato 7 febbraio

"Se Conservatorio è il luogo dove si conserva la ricchezza musicale del passato, il Coro della SAT potrebbe avere diritto di intitolarsi Conservatorio delle Alpi."
(Massimo Mila)

“Cari satini, l'altra sera vi ho uditi cantare da Bologna e di lontano vi ho applauditi col cuore di artista e di trentino.”
(Riccardo Zandonai)

“Chi abbia avuto modo di ascoltare una sola volta questi ragazzi, questi sedici ragazzi vestiti da montanari, questi operai, questi studenti, questi impiegati, credo sinceramente non potrà dimenticare mai più quella loro voce calda e penetrante che ripete all'infinito, con una precisione e preparazione tecnica degna dei più famosi complessi professionisti, quelle malinconiche storie senza speranza, popolate di amanti infelici, di spose morte d'amore, di giovani innamorati, di soldati lontani, pervase da una saggezza temprata nei secoli sulla dura vita delle montagne, da un'ingenuità di sentimenti infantile e commovente, da un ritegno pieno di pudori ma carico di generosità”
(Roberto Lejdi)

“Il Coro della SAT onora la sua città. Ne è una vera gloria e può far scuola a tutti gli altri complessi del genere.”
(Arturo Benedetti Michelangeli)

“Possedere una voce è dono di natura: usarne con gli accorgimenti della tecnica a produrre suoni preziosi è possibile a molti: ma riportare il canto ed immergerlo alle sorgenti prime dell'umanità è cosa di pochi. Fra questi pochi i coristi montanari della SAT hanno voluto ascendere e rimanere.”
(Wladimir Vogel)

“Il vostro è indubbiamente un coro eccezionale e la spontaneità, l'espressione ed il perfetto affiatamento formano le principali caratteristiche ed i pregi dei vostri magnifici canti.”
(Guglielmo Marconi)

“Io non so chi abbia suggerito a questi cari ragazzi tanta carica di musicalità istintiva e pur sapiente, liberissima e pur sempre appropriata, talvolta ardua e pur sempre immediata e convincente. Né con me, lo sapevano altri musicisti e critici che erano come incantati di fronte a tanta geniale spregiudicatezza. Tutto è a posto e tutto è bello; di quanta musica e di quanti complessi, accademicamente consacrati, si potrebbe in coscienza ripetere un simile giudizio. Una cosa posso dire: che il successo che toccò ai cantori della SAT mi ricordava quelli raggiunti dai più famosi interpreti... Così e non altrimenti, va sentito e vissuto il Canto Popolare.”
(Guglielmo Barblan)

“Il livello interpretativo del Coro della SAT non ha ombra di dilettantismo: le armonizzazioni e le ricostruzioni dei canti popolari del suo repertorio portano la firma di musicisti eccellenti come Luigi Pigarelli, Antonio Pedrotti, Arturo Benedetti Michelangeli e Renato Dionisi: la scelta dei testi, della più diversa intonazione sentimentale e storica, è fatto con grande acutezza; e a questo si aggiunga un rigore esecutivo degno di un complesso di madrigalisti, con una varietà di emissione e di impasti che, pur conservando i modi tipici del canto popolare (e specialmente della coralità montanara, per natura orientata fra la civiltà italiana e quelle 'oltremontane'), s'impone anche per il suo virtuosismo, nelle scansioni onomatopeiche come nei più raffinati falsetti.”
(Leonardo Pinzauti)

“Se Brahms avesse potuto ascoltare il Coro della SAT, lo avrebbe aggiunto nel numero delle gioie artistiche che gli dava l'Italia.”
(Massimo Mila)


organizzazione: S.A.T. Sezione di Brentonico - in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Brentonico