Corpi Disarmati

La meccanica della normalità

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Al termine del primo conflitto mondiale tutte le nazioni coinvolte si trovarono ad affrontare la questione del reinserimento sociale dei reduci. Fra questi numerosi erano coloro che avevano riportato menomazioni di tipo psicofisico più o meno gravi: tanti «corpi disarmati» da recuperare a una condizione di nuova ‹normalità› poiché vittime di varie mutilazioni o differenti scompensi funzionali. Un problema di dimensioni enormi che confidava per la sua risoluzione sulla ricerca medico-scientifica, sul coinvolgimento attivo di ampi settori della società civile e sull’iniziativa politico-istituzionale. Le risposte furono così affidate alla progettazione di protesi sempre più complesse, all’organizzazione di speciali corsi professionali riabilitativi e, non ultimo, alla costruzione di un’immagine pubblica del mutilato come personificazione dell’abnegazione e dell’eroismo combattenti.

Non tutti beneficiarono, però, di queste attenzioni: vi furono i reietti, persone segnate permanentemente dall’esperienza bellica e pertanto sospinte ai margini della società, condannate alla solitudine. È il caso, ad esempio, di coloro ‹deturpati› da orrende ferite al volto o dalla perdita dell’equilibrio mentale o di importanti facoltà quali la vista, l’udito, la parola.

Riarmatirieducatireinseritirifiutati: sono queste le quattro sezioni lungo le quali si articola il percorso intitolato La meccanica della normalità che per mezzo di fotografie, filmati e oggetti, si collega e prosegue, non solo idealmente, la precedente esposizione sul tema Sopravvivere alla guerra.

Questo nuovo percorso espositivo sarà aperto ufficialmente sabato 6 agosto a Palazzo Eccheli-Baisi di Brentonico. Assieme ai curatori Mara DissegnaRodolfo Taiani ed Emanuele Togni, interverrannoChristian Perenzoni, sindaco del Comune di Brentonico eQuinto Canali, assessore alla cultura del Comune di Brentonico.

La serata sarà allietata dallo spettacolo musicale “Che se ‘ngropa le bandiere”.

Il coro Anthea accompagnato da Attilio Amitrano alla fisarmonica e da Vittorio Passerini al violino, con arrangiamenti e direzione di Quinto Canali, eseguirà alcune canzoni della tradizione orale e d’autore che costituiranno la colonna sonora e il commento della proiezione di filmati originali della Grande Guerra, scelti e montati per la Fondazione Museo storico del Trentino da Lorenzo Pevarello.

Costi

Ingresso libero.


organizzazione: Fondazione Museo storico del Trentino